Copertina 6

Info

Anno di uscita:2019
Durata:73 min.
Etichetta:Rockshots Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. TAAR
  2. THE MORTAL DANCE OF KALI
  3. RÉQUIEM FOR SALEM
  4. BURN IN HELL
  5. ANDALUZIA
  6. HASSAN TOWER
  7. FORSAKEN DEATH
  8. EYES OF RÁ
  9. GYPSY TRAGEDY
  10. THE RED MASQUERADE
  11. THE BURDEN
  12. SHOKRAN
  13. PRELUDE OF THE END
  14. BEHIND THE MASK I

Line up

  • Tiago Della Vega: guitars
  • G. Morazza: bass
  • Marcus Dotta: drums
  • Tiago Zunino: keyboards
  • Guilherme de Siervi: vocals

Voto medio utenti

Dunque dunque, sentite questa: in Brasile nel 2012 si formano i qui presenti Vikram, power/prog band che ruota intorno alla figura di Tiago Della Vega, funambolico chitarrista diventato famoso... per essere entrato nel Guinnes dei Primati, come il più veloce del mondo! E già qui lo Sbranfometro si era abbassato da un paio di tacche, ma il saggio gufo che alberga dentro di me mi diceva "avanti, piccolo cucciolo d'uomo, non fermarti alle apparenze..."

Cosa vado poi a scoprire? Che i Vikram ci mettono SETTE ANNI a realizzare questo che, attenzione!, non è SOLO un album, ma il primo di una trilogia, composta parallelamente da tre libri, un gioco di ruolo, tutta una serie di mappe, e poi tutte le partiture di tutti i brani, insomma, un lavoro mastodontico! ...e però, anche stavolta, lo Sbranfometro mi scendeva giù, e mi appariva in controluce la palla de fero di Astonishing... brividi sulla pelle, ma il saggio gufo, dopo gli ennesimi calci in culo, mi ha finalmente spinto ad ascoltare sto disco.

Allora, com'è "Behind the Mask I"? Mah, signora mia, che vuole che le dica, ha presente i Symphony X? Ci metta un pò di Kamelot, un pò di scale frigie, quattro piripiri orientaleggianti, e se se la sente di sorbirsi 73 minuti aka 14 brani, ha un disco power/prog tutto potenza e melodia, che pare Aladdin dopo che ha fatto gli squat.
Eh, ma il progetto, la storia, la narrazione? Mah, che volete che vi dica, qua parliamo di uno che scopre che è un immortale e inizia a viaggiare per il mondo per cercare di scoprire come mai è immortale... Poi oh, in inglese suona bene (quasi) tutto, eh...

Per carità, la band suona bene e il progetto è accattivante, ma devo ammettere che mi aspettavo molta più varietà e qualche chilo di metallo in più, ma proprio brutto non è... Poi oh, il progetto sembra una cosa che ci seppellirà tutti, stiamo a vedere dove andranno a finire i nostri Vikram... io intanto taro lo Sbranfometro...

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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