Allora, care
bambine e cari
bambini della
Gloria … un attimo di attenzione, per favore … quanti di voi conoscono e apprezzano i Coney Hatch?
Non mi sembra di scorgere tante mani alzate e questo è un vero peccato dacché la
band di “
Friction” (tornata nel 2013 con il valido “
Four”) rappresenta un encomiabile esempio di
canuck rock, sulla scia di Triumph, Bryan Adams e April Wine, a cui aggiungere l’ardore degli AC/DC.
Ebbene, mentre meditate sulle vostre eventuali “carenze” musicali e magari vi preparate ad un pronto riscatto, vi consiglio di non trascurare nemmeno il lavoro solista di
Carl Dixon, cantante e
leader (assieme a
Andy Curran) di quella valorosa formazione, prossimo a sfornare un nuovo
album in studio (titolo “
Unbroken” e ne riparleremo …) per l’
AOR Heaven.
Allo scopo di “scaldare” il pubblico la
label teutonica propone la ristampa arricchita del debutto in proprio di
Mr. Dixon, un’operina preziosa denominata “
One” e in origine pubblicata nel periodo più “nero” per certi suoni.
E già, nel 1993 il mondo era ampiamente distratto dal ciclone
grunge, ma vi assicuro che il disco meritava fin da subito l’affetto degli appassionati dell’
hard melodico, in un programma che si avvaleva anche del pennino di “gente” come
Stan Meissner,
Brett Walker e
Spencer Sercombe (Shark Island).
Riascoltato oggi “
One” non perde una stilla della sua primigenia validità, tra viscerali pulsazioni hard (“
One good reason”, “
The blood rises” e una “
Taste of love” non troppo lontana dai Def Leppard), suggestioni vagamente Foreigner / Bad English-
esche (“
Good time to be bad", "
Through the fire”, “
Love strikes”), gioiellini di brillante evocazione melodica (“
Against the night”, “
Treacherous emotions”, “
More than a memory”) e celebrazioni di marca Thin Lizzy (“
Little miss innocent”).
Una riuscita
cover dei Free (“
Get where I belong”) e due gradevoli
bonus-tracks (compresa la versione acustica della ballata "
Love is waiting”), completano settantacinque minuti di musica pieni di chitarre vibranti, voci accattivanti e belle canzoni, capaci di trasmettere senza pause emozioni e calore … insomma tutto ciò che si può chiedere a quel
rock n’ roll di cui
Carl Dixon è ormai da parecchio tempo un eccellente interprete. Vi state organizzando per il ripasso?
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