"Us D'r Höll Chunnt Nume Zyt", EP di esordio per il duo svizzero degli
Ateiggär, viene rilasciato in formato vinile ed in formato cassetta: una scelta della
Eisenwald, etichetta che lo pubblica, chiara sull'appeal "old style" di un lavoro che, di fatto, guarda indietro verso gli anni '90, verso un periodo, cioè, in cui la seconda ondata del black metal stava definendo le sue coordinate sonore ed iconografiche.
I cinque brani dell'EP, dunque, hanno il fascino dell'antico e ci offrono una visione in chiave mistica e sinfonica del black metal per mezzo di un approccio violento, i blast beats si sprecano, ma anche elegante grazie agli interventi delle tastiere che ben si amalgamano con l'approccio distruttivo del resto degli strumenti.
"Us D'r Höll Chunnt Nume Zyt" va ascoltato tutto di un fiato perché non concede un attimo di tregua e, nella sostanza, distrugge qualsiasi cosa al suo passaggio risultando una sorta di macigno che rotola sui nostri sensi annichilendoli non solo con la mera violenza, ma anche con l'alone sulfureo, direi alchemico, che le composizioni sembrano avere e che i musicisti non fanno fatica a trasformare in note.
Difficilmente la svizzera delude in campo estremo e gli
Ateiggär, il cui monicker vuol dire "portatori di idee", confermano questo assioma: la loro musica, al netto di un evidente amore per un suono già sviscerato da tante band, è coinvolgente, oscura, inquietante e ricca di atmosfere arcane e misteriose che ne rendono l'ascolto piacevole e marcatamente suggestivo, soprattutto se del black metal si apprezza l'approccio più magniloquente senza dover, tuttavia, rinunciare alla sua glacialità ed efferatezza.
Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che di questo gruppo sentiremo parlare ancora...
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