Come giudicare un album di una one-man band ?
Lo si deve guardare, secondo me, da una duplice angolazione.
Da un lato, il totale coinvolgimento dell'autore che si deve smazzare tutto, dal songwriting, alla esecuzione dei brani e spesso fino alla produzione dell'album, dall'altro quella che è la resa finale di tale lavoro.
Pare evidente che, a meno che non ci si trovi di fronte ad un virtuoso strumentista, è impossiible che tali lavori abbiano una qualità elevata, a maggior ragione se ci troviamo di fronte ad un album estremo di quasi 1 ora di durata.
Per cui sarò franco, questo album di debutto va apprezzato per la convinzione, la dedizione, le tematiche espresse ma alla fine il risultato non è esaltante.
Al di là delle visioni di guerre antiche e delle tenebre sull'umanità decaduta cantate nelle liriche, i
Prophets Of The Apocalypse ci sparano addosso un feroce - ma innocuo - Blackened Thrash con sprazzi di Old School Death Metal che lascia molti prigionieri sul terreno.
Il songwriting è molto omogeneo, nonostante il Nostro cerchi qualche soluzione alternando velocità, rallentamenti e mid-tempo all'interno delle stesse canzoni sfruttando la loro durata (mediamente alta per il genere proposto) e poco incisivo; alla lunga risulta piatto, monotono, con una registrazione appena sufficiente che non esalta il "loudness" e quindi risulta priva di mordente.
Il cantato, poi, vuole essere cattivo ma risulta a volte irritante per non parlare dei riff e sopratutto dei solos ( che anche mio figlio di 13 anni potrebbe eseguire !)
Capisco la volontà di rimanere "raw" e underground nella propria proposta, ma però se si esce sul mercato con prodotti simili bisogna essere consci dei limiti intrinsechi.
Un album dedicato ai puri estimatori dei prodotti di nicchia.
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