A leggere le note informative che lo accompagnano, l'EP d'esordio degli svedesi
Lifvsleda è stato registrato, con strumenti rotti, letteralmente in mezzo alla natura selvaggia della Svezia per catturare il feeling tipico del black metal delle origini.
Con una premessa del genere, vera o promozionale che sia, è facile capire cosa aspettarsi dall'ascolto di
"Manifest MMXIX": pura devozione alla "vecchia" fiamma del metallo nero che, a quanto pare, continua ad esercitare il suo fascino oscuro anche a tanti anni di distanza.
I
Lifvsleda, i cui membri bazzicano la scena estrema sin dalle origini, sempre a leggere le note di cui sopra, mettono in musica la loro passione per il suono gelido, nero ed inquietante del black metal dei primi anni '90 e lo fanno , indubbiamente, in modo positivo riuscendo a creare, sebbene l'EP duri solo poco più di un quarto d'ora, le giuste atmosfere grazie a suoni lo-fi perfetti per il genere, al riffing scarno e ficcante (magistrale nel terzo brano), alla indovinata alternanza tra furiosi blast beats e momenti più ragionati ed ad una prova vocale indiavolata capace di far scorrere brividi sulla schiena per la sua blasfemia.
Dalla loro i
Lifvsleda, come da tradizione del loro paese, hanno anche una ottima capacità "melodica" che è abbastanza facile cogliere in mezzo al chaos sonoro e che, certo, aggiunge valore ad un dischetto che è un ottimo antipasto a quello che, spero, potrà essere in seguito.
Se il vostro cuore è rimasto ai primissimi anni '90, se avete il poster dei Darkthrone che furono, beh,
"Manifest MMXIX" potrà essere un bel regalo di Natale.
Keep the flame burning...
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