Album d'esordio omonimo per il trio pesarese
The Elephant, pubblicato da
Karma Conspiracy. Prima nota interessante, è una band che non utilizza la chitarra. Doppio basso distorto e massiccio, ritmiche ossessive, vibrazioni stoner-bluesy e la voce alcolica ed intensa di
Giovanni Murolo. Con tali elementi la formazione italiana riesce a tirare fuori un sound vigoroso, pieno di colorazioni che spaziano dal groove caldo ed heavy ("
River","
Black white Alice","
Summer blood") al blues di matrice americana torbido e sofferto ("
Quicksand morning","
Catfish") allo stoner-rock dinamico ed aggressivo ("
Monkey demon", "
The stoker") per giungere fino alle derive psichedeliche e post-rock ("
Walk with the sun"). Il tutto con cipiglio e attitudine da veterani navigati, che fa dimenticare il fatto che la band è nata poco più di un anno fa.
I
The Elephant sopperiscono all'assenza della chitarra lavorando alla grande sulle differenti tonalità dei bassi, sulla flessibilità e fluidità ritmica e sugli aspetti vocali, sempre brillanti ed incisivi. Una proposta personale, già matura, che cerca di non appiattirsi su modelli precostituiti e di trovare una propria dimensione autonoma. Ottimo inizio per un gruppo da seguire con attenzione.
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