La magia degli End OF Green, che aveva caratterizzato il precedente ‘Songs For A Dying World’, si è un pochino persa su questo ‘Last Night On Earth’, nuovo capitolo discografico per la band tedesca. Se da un lato sono le songs più up tempo che convincono di più (mi riferisco soprattutto alla rocciosa opener ‘Evergreen’ o alle più ritmate ed andanti ‘Tragedy Insane’ ed ‘Highway 69’), lo smalto viene un poco perduto su quelle medio tempo e sulle slow/depressive song, un pochino troppo stereotipate e troppo poco intense (ad eccezione della conclusiva ‘Emptiness/Lost Control’, 11 minuti di pregevole e profonda fattura), a cominciare dalla non riuscitissima e quantomeno discutibile ‘Queen Of My Dreams’, in cui il mood ed il refrain sono veramente poveri. Per una band del genere, dotata di classe e di profonda sensibilità, le attese erano nettamente superiori. Un album ben prodotto, senza dubbio, ma con un sound che strizza troppo l’occhiolino al mainstrean ma non riesce a sfondare la barriera del must, ove come al solito le influenze dei Type O’Negative e compagnia bella risultano ben marcate. Anche se il precedente ‘Songs For A Dying World’ risulta nel complesso più grezzo e meno lavorato, tale album risulta ad uno standard qualitativo più elevato di quello in discussione or ora…questa nuova fatica discografica mi dà la sensazione e l’idea del classico album né carne, né pesce, ove l’idea di quello che si sta ascoltando supera la realtà della reale proposta musicale. La media è comunque sufficiente, ma non chiedetemi di più.