Space Cowboys, The - Dead End Streets & Devil's Night

Copertina 6,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2006
Durata:32 min.
Etichetta:Bad Reputation
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SLEEPING ENEMY
  2. GIMME GOOD
  3. BEAT ME
  4. DEAD END STREETS
  5. AUTOMATIC LOVE
  6. DAMNATION HIGH
  7. GOTTA GO
  8. NOTHING SO RIGHT
  9. IT'S ABOUT TIME
  10. RIGHT HERE, RIGHT NOW
  11. DIRTY MIND
  12. BAD VIBRATION
  13. LIVING DEAD

Line up

  • Daniel: vocals
  • Patrick: guitars
  • Peter: bass
  • Robert: drums

Voto medio utenti

Quattro giovani di Gothenburg, Svezia, cresciuti a colpi di Stooges, Mc5, Ramones, primi Motorhead, ed ovviamente eroi locali come Hellacopters e Backyard Babies. Nel '96 hanno deciso di formare una band, ed invece di dedicarsi a qualche genere alla moda si sono messi a replicare il sound prediletto, oliando poco per volta i propri meccanismi e diventando sempre più violenti e convulsi. Dopo un decennio i The Space Cowboys non sono certo delle star, ma neppure hanno ammorbidito il loro tiro grezzo e possono quindi contare su un discreto seguito tra i fans degli stili più epidermici. Il nuovo disco è esattamente come uno se lo aspetta: una mazzata di fragoroso, casinista, energico, anfetaminico, essenziale, sporco punk'n'roll. Tutti brani tra i due ed i tre minuti, sparati con urgenza frenetica ma senza confusione. Gli schemi sono ridotti all'osso ed un po' ripetitivi alla maniera del vecchio punkrock, ma i ritornelli hanno la presa immediata e l'impatto selvaggiamente primitivo garantisce temperature al calor bianco. Tutto qui il segreto degli Space Cowboys, una buona band da sfogo, energia, divertimento, sostenuta da tecnica sufficiente e rodata resistenza, ma alla quale non bisogna chiedere di più. Per viaggiare veloci ed ustionanti come proiettili al vetriolo, gli svedesi hanno limato ogni sporgenza diventando perfettamente aerodinamici. Via le strutture complicate, i cambi di ritmo, gli assoli, le pause, le deviazioni, si schiaccia l'acceleratore a tavoletta e non si alza più il piede fino all'arrivo. Sintetizzando al massimo è come sentire suonare i Motorhead con la fantasia di temi dei Ramones. Ovviamente superfluo segnalare tracce particolari quando spesso si distinguono solo per il diverso refrain, ma è risaputo che un disco del genere si accetta in blocco o si lascia stare. I The Space Cowboys confermano comunque di possedere artigli affilati ed esplosività rozza e genuina, gente che bada al sodo e nel proprio ambito non sfigura assolutamente. Ho la certezza che il massimo effetto lo raggiungano dal vivo, ma anche questa mezz'ora su cd è una bella botta, specie se vi piacciono le scudisciate heavy'n'speed tipo Zeke, Zen Guerrilla, Peter Pan Speedrock, e compagnia.

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