“
Ho visto cose che voi umani, non potete manco immaginare”
Perché questa citazione dal sommo capolavoro
Blade Runner?
Perché questa sconosciuta formazione di metal estremo ha voluto superare alla velocità ipergalattica le mura dogmatiche del black metal.
Già a vedere dalla copertina la formazione propone una veste occulta, esoterica e di un’inquietudine estrema.
Uno sfondo spaziale dove un buco nero, sta per inghiottire una stella non lontana da una galassia vicina.
Un buco nero anche sonoro; perché i nostri non ti danno punti di riferimento, adottano una logica sperimentale, fuori da ogni canone conosciuto del genere.
A volte ho la sensazione che la band voglia provocare l’abituale ascoltatore del genere.
Perché come la definireste la traccia numero 4 dove una voce campionata recita un discorso intorno alla filosofia diabolica, per poi entrare delle orchestrazioni dal taglio sinfonico e in successione delle percussioni arabeggianti?
Qui non ci sono nemmeno i titoli dei brani, ma una successione numerica in otto capitoli in un flusso unico dove controtempi, sperimentazione, voci pulite e urlate al contempo in un vortice cosmico e dissonante si viene immersi in un magma musicale estremo e disorientante.
La band non fa nulla per metterti tranquillo, ma l’aspetto musicale è veramente di alta scuola e si sente la preparazione tecnica ma soprattutto la voglia di libertà artistica di sfuggire a certe regole.
Perché qui di personalità ne troviamo tanta, ma per gli abituali ascoltatori del metallo nero e i profeti della fiamma diabolica si troveranno interdetti; qui non troverete blast beats, screaming laceranti, qualche tastierina sinfonica e soprattutto nessuna chitarrina zanzarosa.
Anzi, parliamo dei riff di chitarra, questi riffing sembrano partoriti da un redivivo
Syd Barrett che abbia coltivato la passione folle per il metal estremo, questo è vero progressive black metal se mi concedete il termine; perché qui l’evoluzione è totale, eppure la filosofia che ha sempre accompagnato il genere è intatta e viva in questo quadro fosco sonoro.
Purtroppo la band fa di tutto per mantenere l’anonimato e risponde all’elitarietà dello stile, le informazioni in mio possesso sono scarne, ma il contenuto è ricco e godurioso.
Questo album è consigliato a chi volesse qualcosa di originale e veramente estremo; dopo l’ottimo
Deathspell Omega, altro centro della label transalpina.
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