Secondo disco per i Carnal Grief, dopo “Out Of Crippled Seeds” del 2004, disco col quale avevano debuttato sulla Trinity Records di Hong Kong. Il nuovo “Nine Shades Of Pain” è licenziato dalla GMR Music, la quale ha fatto bene a credere in questa band.
Il platter musicale, pur riprendendo stilemi cari ad At The Gates e Dark Tranquillity, lo fa con gusto e personalità, dando vita a dieci canzoni che pur senza essere pretenziose, risultano fresche e coinvolgenti.
A partire dall’iniziale “Information Feed” sono evidenti i richiami alla vecchia scuola dello swedish death metal, pur se con una produzione moderna e potente, e con un uso mai invasivo e preponderante della melodia.
La riprova della validità dei Carnal Grief però l’abbiamo su due pezzi, che seppur diversi, ci dicono molto sulla caratura della band. Il primo, “Chronolies”, è un perfetto esempio di come si possano citare i maestri del genere senza per questo essere pedissequi e plagiatori, ma anzi rubando la scintilla compositiva fino a farla divenire fuoco inestinguibile. Il secondo pezzo, “Crown Of Might”, dimostra invece che la band sa pure osare, andando a toccare lidi più consoni a bands come Meshuggah, con patterns quadrati, meccanici, possenti e ritmati.
In definitiva ci troviamo di fronte ad un disco valido, ricco di sfumature da cogliere ascolto dopo ascolto. Capace di regalare momenti di vera brutalità, per poi andare a chiudere con la conclusiva “Charts Of Temporal Diversity”, canzone totalmente acustica e placida. Davvero buono.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?