Osservando la durata complessiva di questo
“Diabolical flames of the ascended plague”, superiore ai trentasei minuti, più che uno split quello fra
Imprecation e
Black Blood Invocation è la felice unione di due mini album battezzati nel nome dell’Oscuro Signore per conto della
Dark Descent Records.
I primi pur essendo nati nei primi anni 90 del secolo scorso, hanno avuto una vita artistica molto travagliata che li ha visti alternare periodi di attività ad altri di sosta dovuta anche agli impegni in altre band dei suoi membri principali. Da quando si son riformati nel 2009 la loro marcia nel mondo del Death Metal ha ripreso il via giungendo alla pubblicazione del secondo album –
“Damnatio at bestias” - lo scorso anno .
I secondi invece, provengono dalla Grecia, suonano black metal e stanno muovendo i “primi passi” seri nella scena underground ellenica cercando di ritagliarsi il proprio spazio.
A scanso di equivoci diciamo che ho preferito, vuoi per inclinazioni personali, vuoi perché si sente che sanno trattare la materia con capacità e convinzione, i brani degli Imprecation. Il loro death metal affonda le radici nella scuola americana dei primi anni 90 con
Incantation e
Immolation come numi tutelari, non hanno la pretesa di innovare il genere (e scommetto che non gliene può importare minimamente di provarci) ma il loro death metal puzza di zolfo dalla prima all’ultima nota giocando abilmente fra rallentamenti e accelerazioni. Hanno la maledetta attitudine, quella caratteristica che non puoi nascondere dietro ad una post-produzione, che fa la differenza e fa prontamente drizzare le orecchie all’appassionato.
Full-length da recuperare.
Diverso invece il discorso per i
Black Blood Invocation, band che ha nelle proprie vene il sound finnico di
Beherit, Archgoat e, in minor misura
Von e
Teitanblood, fatto di un riffing adrenalinico alternato a passaggi più evocativi e meno caotici con liriche che toccano tematiche oscillanti fra il satanico e l’occulto. Il problema è che i
Black Blood Invocation non decollano pienamente, peccando di una eccessiva ripetitività con conseguente allungamento dei brani qui contenuti.
Da rivalutare in futuro.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?