Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:non disponibile
Etichetta:Sound Riot

Tracklist

  1. INDOCTRINATION (INTRO)
  2. THE DELPHIC DOCTRINE
  3. CHRONOS
  4. BY THE CALL OF SETH - INVOCATION OF THE GOD OF BLOOD AND WAR
  5. ANBEHEH
  6. PANDAEMONIC PARADOXON
  7. NEMESIS - THE CYBERSTORM
  8. THROUGH THE NINETH HALL OF UTUKKU
  9. DAEDAE TAENGRI
  10. EXDOCTRINATION - THE BLACKEST VOID

Line up

  • Neru: guitars, programming
  • Axumis: vocals
  • Yak: bass
  • Deimon: keyboards
  • Jegger: guitars

Voto medio utenti

Supreme Black Industrial Cybercore Art….particolare la proposta dei Tristwood, band che fonde death metal brutale (stile Behemoth, Vader e a tratti Nile) al sound dei sintetizzatori e dei samples…miscela che risulta fredda, tecnologica e cybernetica. Anche i testi sembrano legare tradizione a innovazione tra mitologia, occulto e fantascienza. Il songwriting si dimostra all'altezza sin da subito con l'opener "The Delphic Doctrine", brutale e convincente. Ma è con "By the Call of Seth" che si fa veramente sul serio con una proposta originale e valida. I synth sempre presenti suonano una melodia ipnotica al limite del techno e riff di matrice death sfociano in un ritornello azzeccatissimo e stacchi da paura, fino alle accelerate interrotte da pattern di batteria elettronica e atmosfere industrial di grande impatto. In "Through the Nineth Hall of Utukku" esce l'anima più black metal della band austriaca (come recita la bio infatti, la band una volta si chiamava December e suonava black stile Mayhem, Khold, Dimmu Borgir, etc.) tra accelerate e stacchi atmosferici e grandiosi. La freschezza compositiva non perdura purtroppo lungo tutta la durata del disco ma le canzoni valide sono molte e in fondo, per essere il debutto discografico, siamo ben sopra la media. A quanto ne so, al momento di scrivere la recensione i Tristwood stanno già registrando il nuovo disco, quindi sono davvero curioso di sentire se sapranno confermarsi e perché no, smussare quelle piccole sbavature dove le composizioni si facevano un po' noiose e non all'altezza delle cose più interessanti. Sicuramente un album da ascoltare, se amate il death metal con un pizzico di innovazione.
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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