Se l’applicazione del termine “acustico” al
black metal vi fa sorgere un sorriso sardonico, presumo scontiate un’impreparazione di base piuttosto macroscopica sul tema.
Anche a seguito di esame poco approfondito, infatti, avrete modo di appurare che negli anni centinaia di compagini appartenenti alla nera branca hanno, in varia misura, incorporato tale componente nel proprio
sound.
Certo è che la
one man band Nobody ha esasperato il concetto, portandolo alle estreme conseguenze e riducendo tutto all’osso, con arrangiamenti per sola voce e chitarra acustica.
D’altro canto, concetti quali “esasperazione”, “estremo” ed “ossa” ben si attagliano al genere… ed infatti “
Gospel of the Goat”, almeno alle mie orecchie, funziona!
Funziona, per amor di verità, anche grazie alla saggia scelta di optare per un
EP dalla durata di un quarto d’ora, con brani concisi che vanno dritti al punto.
Oltre a ciò, il progetto dell’artista finnico
Tuomas Kauppinen (anche autore di racconti dell’orrore e testi teatrali a sfondo occulto) convince in forza delle atmosfere che sa evocare: arpeggi inquietanti,
vocals efficaci -una sorta di
screaming sussurrato-,
riffs black densi e ben eseguiti rendono la fruizione di “
Gospel of the Goat” senz’altro godibile.
Nulla che possa cambiarvi la vita, ma nondimeno una sonora dimostrazione che il nostro simpatico amico -immaginario, ma comunque simpatico-
Lucifero non abbisogna giocoforza dell’elettricità per diffondere il suo verbo…
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