C’è da dire che la carriera degli
Annihilator è ricca di storia e soprattutto leggenda per quanto riguarda l’immaginario heavy metal.
Perché la band dell’axeman canadese e leader
Jeff Waters ha nella prima parte della sua carriera pubblicato due gioielli di album come i primi due, ma lungo la carriera la band ha avuto alti e bassi.
Però l’amore per il metallo più intransigente, la voglia di rimettersi in gioco sempre ha fatto si che il nuovo album della formazione thrash metal fosse un grande ritorno.
Già si era avvertito qualcosa col precedente album, ma con questo “
Sadistic, Ballistic” i nostri ritornano a scrivere grandi canzoni; basta sentire l’opener “
Armed to the teeth” con piglio diretto e “in your face”.
Riffing della scuola thrash metal più verace con ottimi cori e cambi di ritmo, ma soprattutto la voce del buon
Jeff caustica e acida come non mai, il solo poi è la ciliegina sulla torta.
Scommetto che con “
The attitude” non pochi sbatteranno il testone su e giù fin dalle prime battute.
Il drummer italiano
Fabio Alessandrini fa un grande lavoro dinamico, e la sezione ritmica è compatta; le chitarre serrate sparano riffing come proiettili, pure io mi sono lasciato prendere dalla foga a urlare come un disperato il chorus da battaglia.
“
I am warfare”, è un carro armato thrash metal pronto a colpire senza pietà.
Qui non ci sono urletti, coretti, vocette femminili e stupidi ritornelli pop spacciati per “nuovo” modo d’intendere la musica dura, ma tanto testosterone ignorante e senza compromessi.
“
Dressed up for evil”, è un brano tellurico; graffiante composizione d’acciaio puro.
Up tempo veloce, batteria basso e chitarre a pieno giro con la voce del nostro velenosa e un chorus che ti si stampa in testa, semplice ma efficace.
La melodia c’è e a bizzeffe nel solo, soprattutto il basso fa sentire la sua voce prima dell’armonizzazione.
“
Lip service”, è un up tempo dal tiro invidiabilmente heavy: il basso tende le fila con la voce di
Waters che è teatrale prima dell’aggressione totale.
Un brano sardonico e schiumante acido ma con un piglio rock and roll, sentitevi certi riff nella parte centrale che richiamano gli anni 80, impossibile non amare certe cose; solo armonizzato da brividi.
Attitudine, coerenza e amore per il proprio mestiere; queste tre qualità sono il fulcro di una persona come questo chitarrista canadese.
Dovrebbe essere d’esempio per tanti presunti profeti moderni del “metallo”; l’heavy metal cari miei profeti, l’è un’altra roba, cambiate mestiere, il cantiere vi aspetta; grandi
Annihilator!