Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:39 min.
Etichetta:Divebomb Records

Tracklist

  1. GATES OF EVERMORE
  2. HONOR BOUND
  3. SEEKERS OF THE BLADE
  4. BLOOD RED CROSS
  5. ON ASHEN WINGS
  6. GRAVES OF THUNDER
  7. GRACE AND VALOR
  8. NIGHT QUEEN
  9. THE SERPENT AND THE THRONE
  10. HORNS HELD HIGH

Line up

  • Andrew D'Cagna: everything
  • Quinn Lukas: guitar solos
  • Jesse Scott: guitar solos

Voto medio utenti

Andrew respira, mangia e caga metallo a tutti i livelli.

Il musicista americano suona il basso nei Brimstone Coven (stoner/doom, qui da me recensiti), ha suonato la batteria nei melodic black metaller Obsequiae. Suona basso e batteria nella death metal band Infirmary e nei blackened doom Coldfells. Suona tutto in un'altra death metal band chiamata Unwilling Flesh. Ha cantato in una miriade di dischi come Humanity Bleack di Dofka (power/thrash), nello strepitoso Goodbye Cruel World degli Icarus Witch (qui da me recensito). E questi sono solo alcuni esempi. Chissà in quanti altri progetti è coinvolto.
Gli servirebbe una segretaria solo per tener dietro a tutte le sue collaborazioni.
Ve l'ho detto, Andrew is made of metal.

Oggi vi parlo degli Ironflame, la band con cui D'Cagna propone un heavy metal classico e genuino. Dovreste forse ricordarli se seguite il nostro glorioso portale (qui la rece del precedente album), hanno già fatto uscire due dischi bellissimi, andate a recuperarli.

Perché ho scritto questo infinito pippone iniziale? Perché conoscendo bene la proposta degli Ironflame e le loro abilità, l'effetto sorpresa ormai è svanito; non penso più "wow che disco bomba!", sono CERTO che che dagli Ironflame arriverà un grande album. Si tratta solo di stabilire quanto grande.

Come detto, la musica proposta dalla band è un heavy classico che, in occasione del nuovo "Blood Red Victory", si arricchisce di forti influenze power e di un'impronta epica ben marcata.
Rispetto ai due episodi precedenti questo album è più crudo, in certi frangenti è più veloce, sono state utilizzate parecchie armonizzazioni e le liriche cantate in prima persona (singolare e plurale) aumentano molto il coinvolgimento ed il phatos. Praticamente sembra di essere al fianco di Andrew mentre combattiamo battaglie alla ricerca dello spadone magico urlando "we are extraordinary man, our names are known throughout the land, we are the seekers of the blade".

La voce è morbida, rotonda, non si sforza di raggiungere tonalità scomode e sembra fatta apposta per la melodia, con tutta una serie di colori che il cantante americano riesce ad aggiungere. L'abilità di Andrew sta anche nel riuscire a costruire melodie vocali immediate e che si ricordano facilmente, il tutto condito da un pizzico di malinconia e una patina di epicità che non viene mai meno.

Nei quaranta minuti scarsi di durata del lavoro, ci troviamo davanti ad otto pezzi ben strutturati, con una giusta alternanza di momenti veloci e mid tempo gonfi e fieri. Anche il suono di "Blood Red Victory" è molto migliorato rispetto al precedente lavoro (naturalmente il nostro eroe ha anche prodotto tutto da solo) molto più organico, rotondo, più naturale e potente, senza mai essere roboante o plasticoso. Degli assoli si sono invece occupati Quinn Lukas (Icarus Witch) e Jesse Scott (Defy The Tide) mostrando buon gusto, evitando di sbrodolare troppe note ed andandosi ad inserire in modo omogeneo alla trama sonora composta dalla notevole quantità di riff cazzuti partorita da Andrew.

Non siete già corsi ad ascoltarlo? Male! Non avete ancora pigiato play qui sotto? Fatelo subito! Avete bisogno di qualche nome da accostare alla proposta degli Ironflame? Eccoci qua: Riot, Running Wild, Nocturnal Rites (fino a The Sacred Talisman, cioè quelli veri), Maiden.

Tutto fantastico? Beh, "Blood Red Victory" è un gran bel disco ma mi sento di muovere una piccola critica a questo lavoro: ci sono molte, davvero molte armonizzazioni di chitarra di scuola maideniana che se ogni tanto ci stanno proprio bene, a volte saturano l'ascolto e portano ad una omogeneizzazione dei pezzi, a renderli abbastanza simili tra loro. Si tratta di dettagli, sfumature, che non incidono sul grosso del lavoro ma che ritengono giusto sottolineare. Siamo qui a fare critica musicale, mica a leccare culi o stroncare senza motivo.

Gli Ironflame possono fregiarsi dell'ambitissimo "Frank's stamp of approval \m/", li seguo da tempo e ben conosco il valore della band. Se siete amanti del metal classico vi consiglio di muovere il culo e recuperare sia questo lavoro che i precedenti. Se invece amate la sperimentazione e le proposte originali avete sbagliato recensore, articolo e sito.


Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 feb 2020 alle 16:12

Frank volevo chiederti cosa ne pensi dei Diviner e del loro ultimo "Realms of Time" (2019), recensito anche su questo sito, ma passato praticamente sotto silenzio. Te lo chiedo perché a mio parere sono perfino meglio degli Ironflame, senza reminescenze maiden e con una spruzzatina thrash. Ciao Magnus! Idubbiamente i Diviner sono una buona band e il loro lavoro dell'anno scorso è davvero piacevole. Effettivamente come proposta non sono molto distanti dagli Ironflame ma la band di D'Cagna ha una maliconia di fondo, un utilizzo della melodia che me li fa piacere molto di più. I Diviner li sento più "grezzi" ed hanno dei suoni più muscolosi ed un cantato più aggressivo. Tipo Lion's Share. Ottime band entrabe, spetta eventualmente solo al nostro gusto personale preferirne una rispetto all'altra. A presto, ciao!

Inserito il 20 feb 2020 alle 09:15

Frank volevo chiederti cosa ne pensi dei Diviner e del loro ultimo "Realms of Time" (2019), recensito anche su questo sito, ma passato praticamente sotto silenzio. Te lo chiedo perché a mio parere sono perfino meglio degli Ironflame, senza reminescenze maiden e con una spruzzatina thrash.

Inserito il 17 feb 2020 alle 10:18

Grande disco, perfino meglio del precedente. Siamo a metà Febbraio e già un altra bomba metallica che fa il paio con i Mindless Sinner. Si preannuncia un anno scoppiettante per il metal classico. Andrew D'Cagna for President...

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