Ristampe, la riscoperta di “oscure” registrazioni
live, edizioni
de-luxe … è attraverso la profusione di tali pubblicazioni che la discografia “solida” cerca di sopravvivere, allettando soprattutto collezionisti, feticisti e accumulatori “seriali” e finendo per rendere ancora più complicato raccapezzarsi in un
bailamme di uscite incapace di risollevare un mercato in piena crisi.
In tale contesto, il ritorno in auge, in una certa misura, del vinile, appare al momento solo una piccola piacevole sorpresa e una sorta di riscatto per chi ha sempre saputo che dietro l’ingiustificata “demonizzazione” di questo supporto musicale ci fossero esclusivamente scelte di tipo commerciale.
In mezzo a tutta questa confusione, non rimane che tentare di selezionare le riedizioni veramente meritevoli, categoria a cui appartiene sicuramente questo “
Metropolis” di
Paul Cat for Ambientalism, pubblicato su etichetta
Za Project (distribuzione
Zamusica per concessione
Tra Bla Records) in cinquecento copie numerate (di cui duecentocinquanta in acetato bianco).
Originariamente uscita in
Cd nel 2009, l’opera fotografa in maniera nitida una delle tante sfaccettature artistiche di
Paolo Catena, espresse attraverso le esperienze di Death SS, Violet Theatre, Paul Chain, P.C. Translate e poi sviluppate semplicemente utilizzando il suo nome di battesimo.
Dedicata all’omonimo capolavoro cinematografico di
Fritz Lang, l’incisione è un potente atto di critica verso una società egoista, insensibile e vessatoria, attuato attraverso una visione “ecologista” in largo anticipo sui tempi (non una novità nella febbrile e variegata parabola dell’artista pesarese).
Alimentato dai gorghi
doom di “
Feedbacker voyager” e “
Society film decadence”, e dalle conturbanti evocazioni sciamaniche di “
Funeral of the Planet Earth”, il programma espande le sue spirali nel cosmo delle sensazioni grazie a “
Mystic political jungle” e “
Space lies”, per poi lambire, con la
title-track, la
new-wave più tetra e glaciale e solcare itinerari lisergici nello strumentale “
60’s economic boom”.
Le sinistre ambientazioni bucoliche di “
Near nuclear explosion” e la rumorosa inquietudine di “
Iron and poetry”, integrano un tracciato sonoro disseminato di pura ispirazione, che si perfeziona nelle pulsazioni elettroniche di “
Petroldollar dance”, inserite in questo
remake nei solchi digitali di un
bonus Cd.
Le dimensioni del
Long Playing rendono maggiore giustizia al suggestivo dipinto, firmato dallo stesso
Catena (risalente al 1982), che funge da
front-cover dell’albo e a beneficio di tutti quelli che volessero ulteriormente approfondire l’intera questione, al
packaging viene aggiunta la lettera con cui, nel 2009, il nostro esprimeva il suo pensiero su quella parte dell’umanità che, con la sua arroganza e sete di profitto, stava distruggendo il nostro pianeta.
La speranza che l’
Arte possa ancora rappresentare un mezzo per rifiutare certe logiche dominanti, convinti che in qualche modo queste si possano sovvertire, è il messaggio quanto mai attuale che mi sento di sostenere al di là della retorica che accompagna il tema, consigliando al lettore l’acquisizione di un disco che di sicuro, per molte ragioni, impreziosirà la sua adorata collezione.