" For fans of Meshuggah, Mastodon and Tool ". Questo citava il flyer promozionale che ha girato nei mesi scorsi negli spazi pubblicitari della carta stampata. Non capisco con quale criterio vengono scritte certe fesserie. A questo punto diciamo che i Benea Reach potrebbero piacere ai fans di Casadei, Wham e Khaled, tanto per dire tre nomi a caso. Delle tre bands citate in apertura, si possono riscontrare solo echi dei Mastodon, in quanto il sound proposto dalla nuova band di Christer Espevoll, già chitarrista degli ottimi Extol, naviga in acque post hardcore. Ma di Tool e Meshuggah manco l'ombra, ed è comunque un bene. Infatti il sestetto ha composto un lavoro stupendo, un vero monolite di furioso post hardcore con tratti somatici fortemente riconducibili ai Neurosis. La frenesia tanto cara ai Mastodon ( preparatevi al loro nuovo " Blood Mountain ", qualcosa di assolutamente devastante!!! ), salta fuori in maniera rapida, colpisce e si nasconde dietro alla vociona da orco del singer Ilkka, uno screamer di rango. Dodici tracce che infliggono dolore acuto, frutto della loro matrice carica di disperazione e rabbia repressa; dodici tracce che sanno anche rivelarsi lenitrici, in un curioso gioco doppiogiochista. La band ha nel suo organico ben tre chitarre, ed il wall of sound che ne scaturisce è intaccabile, forgiato su un riffing lento e circolare, dalle trame fitte come una rete da pesca. Come già preannunciato, il vocalist Ilkka si esibisce in una grandiosa performance, risultando a conti fatti il faro di questo gruppo. I Benea Reach mostrano anche il loro lato più subdolo, psichedelico e lisergico, con la lunghissima ( ben dodici minuti ) " Venerate ": quello che ad un sommario e sbrigativo ascolto, poteva somigliare ad un vano tentativo di ruffianarsi l'audience con un brano easy listening, si confessa invece in una forma diversa dalle solite vestigi infernali indossate dai nostri. La bella e la bestia che condividono la stessa natura? Esattamente. Un pò come succede ai padri putativi della band, Neurosis, ed il loro side project Tribes Of Neurot. 67 minuti che scorrono piacevolmente, e non solo per gli aficionados del genere. Quando la musica è così pregna di qualità e di valori, le etichette sono come carta per il culo. Le si usa una volta sola. Personalmente nella mia top list per questo 2006.
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