Deranged - Deeds of Ruthless Violence

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:33 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. NECRO-BULIMIA INTERFERING AFTERLIFE
  2. ENGULFED BY HATE I STAB TO KILL
  3. LEVEL OF LIVIDITY
  4. CARNAL PROVISION FOR THE ROTTEN MASSES
  5. THROUGH STAGES OF PUTREFACTION
  6. CARRIED IN PAIN, RELEASED BY TORTURE
  7. QUARANTINE REQUIRED FOR LIVING ENTITIES
  8. I SEND YOU HALF THE KIDNEY I TOOK

Line up

  • Andreas Johansson: bass
  • Johan Bergström: vocals
  • Rikard Wermén: drums
  • Thomas Ahlgren: guitars

Voto medio utenti

Per fare bene un album brutal death metal, se dovessimo paragorarlo ad una ricetta culinaria dato che i cuochi sono di moda, avrebbe pochi ma sani o insani ingredienti.
Vediamoli; un pochino di trucidume horror a variante splatter o scorrettissimo, un etto o più di humor nero, una discreta dose di tecnica strumentale, l’assenza o quasi di melodia oppure sceglierla malata, un cantante con un vocione che fa i gargarismi con l’acido muriatico e violenza musicale quanto basta.
Questi a mio giudizio sono gli ingredienti che i padrini svedesi del genere hanno contribuito a coniare, e ora con il nuovo singer Johan Bergstrom tornano col nuovo full.
Il primo brano e singolo “Necro-bulimia interfacing afterlife”, ha un titolo che è tutto un programma.
Brano diretto, veloce con chitarroni serrati e compressi e un vocione di complemento scartavetrante e cavernoso; durante il chorus il ritmo diviene più cadenzato e urlato.
All’interno ci sono delle parti di chitarra dissonanti in stop n’ go per poi colpire duro e violento.
Engulfed by hate i stab to kill” inizia in maniera vorticosa dopo un brevissimo stacco.
Il blast beat è violento e senza respiro, i riffing compressi e taglienti sono delle lame e il singer gorgoglia putridume vario, durante il chorus il brano cambia cadenza diventando minaccioso.
Carnal provision for the rotted masses”, è un brano cadenzato e sorretto dalla doppia cassa tellurica.
I riffing sono graffianti, serrati e senza la minima parvenza melodica, sembrano seguire uno schema lurido, violento e perverso nell’attacco ipercompresso.
Brano che è per certi versi un delirio brutal death metal con un bel solo dalla melodia malatissima.
Il conclusivo “I send you half the kidney i took”, è violenza brutale senza nessun compromesso.
Brano veloce, compresso e soprattutto dalle chitarre serrate; il basso è sinuoso come le spire di un serpente.
Il suono è pesantissimo, diretto, senza fronzoli, serve ad attaccare alla parete l’ascoltatore ed il singer ci mette del suo.
Un disco che conferma lo stato di salute del combo svedese nonostante il cambio di cantante, ma il marciume brutale farà la felicità degli aficionados dei Deranged; true violence, true brutal, true gore.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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