Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:40 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. DEATHBED
  2. CLOSER TO EXTINCTION
  3. LIFELONG TRAGEDY
  4. TIGHTROPE
  5. DARK HORIZON
  6. DEAD CALM (INTERLUDE)
  7. WAR FOREVERMORE
  8. MY PAIN
  9. BORN HOLLOW
  10. IN MEMORIAM

Line up

  • Miska Rajasuo: drums
  • Santtu Rosen: guitars, bass
  • Jarno Hänninen: keyboards
  • Mikko Virtanen: vocals

Voto medio utenti

Premessa necessaria:
quello che state per leggere non è un esperimento, i più fedeli frequentatori del nostro glorioso portale ricorderanno che qualcuno ha già fatto una cosa simile (ma NON vi dirò chi nè in che occasione, a voi il divertimento di andarlo a cercare), ma siccome la pazzia in redazione è contagiosa non volevo essere da meno.
In occasione della recensione del 4° lavoro dei finlandesi
Dead End Finland "Inter Vivos" (arrivato in redazione con qualche ritardo e poco considerato....) edito come di consueto da Inverse Records, e dopo averlo ascoltato praticamente a ruota per una settimana, non ho avuto altra scelta che dare voce alle due anime che hanno combattuto in me per illustrare al meglio le reazioni diametralmente opposte che il disco ha suscitato.
Se avete voglia mettetevi comodi, il delirio del vostro affezionato redattore va ad iniziare con il punto di vista dell'animo.....


....Intransigente:

Adesso mi ricordo perchè dopo aver ascoltato "Slaves to the Greed"(2016) mi sono detto: "Cari ragazzi, a mai più rivederci!": il nuovo "Inter Vivos" rappresenta la deriva che -da fanatico del death melodico - non vorrei mai ascoltare in un gruppo di talento.
Sì perchè mettiamo le cose in chiaro: i Dead End Finland hanno talento da vendere, capacità incredibile di songwriting ed abilità nel creare canzoni pazzesche; proprio per questo mi incazzo come un'ape nel veder scialacquare questi doni in questo modo.

Il nuovo disco disconosce totalmente le origini musicali del gruppo per abbracciare sonorità moderne, facili, ruffiane, piacione, mainstream: assembla 10 tracce fatte apposta per essere canticchiate dopo il primo ascolto, inserisce due ballad ("Lifelong Tragedy" ed "In Memoriam") fatte apposta per essere passate in radio, consente all'elettronica di fare la parte del leone ovunque.
Le tastiere ed i synth saturano ogni secondo del disco relegando in secondo piano tutti gli altri strumenti, le (poche) parti cantate in growl sembrano messe lì per onor di firma, per tentare di solleticare anche gli ascoltatori più smaliziati e dire "ehi, alla fine noi siamo sempre un gruppo death", i tempi sono dilatati e rallentati e l'aggressività, che comunque dovrebbe sempre essere presente, è solo un pallido ricordo.
Mi dispiace davvero ma questa volta credo che non avrò ripensamenti ed al prossimo promo dei Dead End Finland che arriverà in redazione girerò la faccia dall'altra parte.

Dead End Finland - "Closer to extinction"




Recensione a cura di Alessandro Zaina

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