"Folkesange", terzo album di
Myrkur, rappresenta un ritorno alle origini per l'artista danese che sceglie di ricongiungersi con il grande Nord attraverso una espressione musicale di puro folk che va a scavare a fondo nella tradizione popolare scandinava ricordandocene la bellezza e l'affascinante asprezza.
Amelie Bruun, diventata nel frattempo mamma, non ha mai nascosto la sua passione per il genere ed anche in virtù della maternità, lascia che sia il folk ad esprimere i suoi sentimenti più intimi, donandoci un album emozionante, leggiadro, ricoperto di brina e pronto ad entrarti nell'animo anche grazie alla meravigliosa voce di
Amelie autentica cantastorie che sa vagare tra i ghiacci e la purezza del suo accecante biancore, mentre gli strumenti tradizionali, tutti suonati dalla
Bruun, dipingono melodie tristi, intriganti, ora dolci ora più movimentate, che rendono l'ascolto di
"Folkesange" una esperienza multisensoriale e di certo appagante, sebbene nel suo interno non ascolterete una singola nota che riporti al passato estremo di
Myrkur.
Tuttavia, quando la qualità è così elevata, la musica trascende il concetto di genere e ci regala preziose testimonianze della sua forza emozionante e per tanti versi catartica, quella stessa forza che troverete in ogni singolo brano di un album da custodire gelosamente tra i propri più intimi tesori e per il quale non credo sia necessario spendere ulteriori parole, ma solo chiudere gli occhi ed ascoltare.
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