La biografia in mio possesso paragona il nuovo lavoro degli Hate Eternal al sangue che sgorga dalla vena giugulare. Niente di più azzeccato, visto che per 33 minuti la violenza sonora creata dall'ex Morbid Angel, Erik Rutan, scorre insesorabile, senza compromessi e senza pausa alcuna. Le influenze principali sono da ricercare nel death metal di stampo americano e quindi in band come Morbid Angel e Nile. A questo aggiungiamo una forte dose di caos sonoro e abbiamo gli Hate Eternal! Nel disco si alternano buone songs come la title track ad altre più noiose e ripetitive come per esempio "The Obscure Terror". La tecnica e la professionalità di Rutan e compagni sono senz'altro sopra la media ed è questo che mi rende perplesso, di fronte ad un disco così monotono e poco trascinante. Forse la pecca del trio statunitense è proprio quella di voler pigiare sull'acceleratore e di mozzare il fiato a tutti i costi con il risultato di avere un disco privo di passaggi ponderati e di riff più trascinanti... tutto è così veloce e assurdamente violento che alla lunga diventa molto più che noiso. Manca l'intensità delle melodie azzeccate, delle ritmiche da headbanging... mancano i riff convincenti e le idee da lasciare a bocca aperta. In più, oltre a un songwriting non del tutto soddisfacente, si aggiunge una produzione caotica e per niente a passo coi tempi con il risultato di avere fra le mani un ennesimo disco di death metal di cui si può benissimo fare a meno. Speriamo meglio per il futuro.
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