Avevamo conosciuto i misteriosi francesi
Bâ'a in occasione dello
split a tre pubblicato un paio di anni fa e li ritroviamo oggi, quando i tempi sono maturi per l'esordio discografico
"Deus Qui Non Mentitur", album che esce per la prestigiosa
Osmose.
Lo split aveva messo in evidenza il valore di questi tre ragazzi (dei quali conosciamo solo il vocalist), valore che trova conferma in un album epico, dai toni magniloquenti, melodico ma al contempo violento e, soprattutto, gonfio di orgoglio.
Il black metal dei
Bâ'a ha forti connotati pagani e guarda verso la seconda metà degli anni '90 prediligendo, come ho già sottolineato, un approccio melodico ad uno più raw, senza però che
"Deus Qui Non Mentitur" risulti un lavoro debole, anzi è proprio la capacità dei Nostri di creare atmosfere battagliere e la loro abilità nello scrivere riff gelidi e taglienti a rendere questo debut davvero qualcosa di speciale, qualcosa composta con grande passione che ti afferra dalla prima all'ultima nota e che ti trascina all'interno di una tempesta che, cieca, soffia sulla nostra pelle lacerandola e facendola sanguinare.
I
Bâ'a con pochi ingredienti scrivono grande musica: i loro rallentamenti quasi doom, esaltati da una splendida voce narrante, le dissonanze delle sei corde, i brucianti blast beats e i dolci arpeggi uniti allo scream selvaggio di
RMS Hreidmarr, vocalist degli Anorexia Nervosa, creano una amalgama davvero convincente nella quale il pathos epico, di tempi ormai andati, diventa assoluto protagonista e la musica la sua preziosa compagna.
Gruppo da seguire con molta attenzione e con il quale riscoprire antichi ideali oggi persi nella mediocrità collettiva.
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