Nati come un progetto solista di
Tucker Thomasson (dai disciolti Thorr-Axe) il quale, in solitaria, ha realizzato nel 2018 un Demo che ha attirato le attenzioni, tra gli altri, della
No Remorse Records.
A questo punto, dopo alcuni singoli (tra cui una cover di "Crystal Logic") e split in formato digitali, era d'obbligo un vero album, ma invece di fare tutto da solo,
Thomasson, ha dato vita ad una vera e propria band assieme al batterista
Jacob Lett (anche lui ex-Thorr-Axe), a
Corwin Deckard alla chitarra e a
Evan Pruitt al basso. Musicisti che condividono con
Thomasson non solo la passione per il Metal degli anni '80 ma anche quella per i giochi di ruolo.
Ed è proprio la combinazione di questi interessi alla base di "
Adventure One", un lavoro che se nelle liriche affronta avventure Dungeons & Dragons, musicalmente guarda all'Epic Metal, con un gradevole piglio vintage (anche nella resa sonora) e modi d'altri tempi (e altre band...) che ritroviamo già dall'opener "
A Call to Adventure" che a parte quella breve introduzione parlata (con tanto di birra stappata) non può non rievocare Manilla Road o Cirith Ungol, ma anche i primi Liege Lord e Omen. L'arpeggio che tratteggia la seguente "
Past the Doors of Death" ci introduce in un vortice di scintillante Epic Metal e si segnala come uno dei momenti più brillanti assieme a "
The Power of Will", che ha molto in comune con gli Heavy Load, nel refrain e nell'accostare le voci di
Thomasson (che pare cantare da un polverosa cripta) e Ragne Wahlquist, e a "
The Fourth Battle of the Ash Plains", che dalla sua ha un passo più spedito mentre guarda all'Inghilterra e alla N.W.O.N.H.M., con le chitarre che riecheggiano apertamente gli Iron Maiden. Peccato che la conclusiva "
Wish" non sia altro che un'outro strumentale, probabilmente registrata con una pianola Bontempi, anonima e assolutamente superflua.
Qualche ingenuità, bilanciata da una evidente passione e piena adesione (forse eccessiva) ai canoni del genere, ma per quanto
Thomasson e soci per ora non siano ancora all'altezza di sedersi sul
Trono degli Iron, nella Sala del Re un posticino per loro lo troveranno di sicuro.
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