Itus è un giovane duo di Toronto, Canada, in attività da poco più di un anno. Adesso si autoproducono questo Ep "Primordial", cinque brani per una ventina di minuti. Post-sludge/post-metal, con evidenti influenze che vanno dai Neurosis agli Intronaut, passando per Conan, Sleep, Windhand, tanto per citare i più noti gruppi del genere.
La coppia ci mette entusiasmo ed attitudine, anche una buona dose di energia e cattiveria, provando a spaziare nelle varie impostazioni stilistiche. "The chaplain", ad esempio, inizia con atmosfera leggiadra ed evocativa per trasformarsi presto in un slabbrato monolito sludge-doom che farebbe felici gli Electric Wizard. Lentezza pachidermica, voce brutale di Reinier Vandenbosch, distorsioni totemiche, visioni apocalittiche. Efficace, pur se derivativo.
"Cloud reader" possiede invece il marchio del post-metal di ultima generazione, brano ispirato ai Neurosis ed ai primi Mastodon. Feroce ma dilatato, violento ma trasversale, buono ma non entusiasmante. Meglio forse lo sludge tossico "Question everything", dove Brandon Lucking fa valere il tiro ultradistorto della sua chitarra. Lento e massiccio, oscuro e malvagio, è un brano alla Conan. Lo stesso discorso si può applicare alla title-track, che nuovamente introduce elementi psycho-heavy in un tessuto di sofferente esplosività, mentre "This can't be" è la traccia più soffice ed insinuante del lavoro, con voce pulita ed elegiaca, passo narcotico e malinconico, mood melodico quasi pastorale per introdurre l'impennata chitarristica molto rock. Canzone di una certa qualità e fascino.
Bene ma non benissimo, come direbbe qualcuno. I ragazzi dell'Ontario risultano ancora molto legati agli schemi appresi dagli altri, pur dimostrando di saperli utilizzare sufficientemente bene. Visto che si sono formati da poco, hanno tempo di crescere in personalità. Li attendiamo al passo della maturazione.