I
Morte Lune sono un nuovo gruppo che va a infoltire la schiera di quelle band che hanno dato vita, in Inghilterra, al cosiddetto
Cumbrian Black Metal, dal nome della contea a Nord-ovest della terra di Albione alla quale questi musicisti si ispirano.
Definizioni a parte, quello con il quale abbiamo a che fare è una proposta old style, fedele cioè agli stilemi norvegesi dei primi anni '90, ma caratterizzata da una buona personalità e da un validissimo approccio "melodico" che rendono
"Temple of Flesh", rilasciato dalla
Purity Through Fire, un album da ascoltare tutto di un fiato, anche perché la sua durata è inferiore alla mezz'ora, e da assaporare nelle sue divagazioni epiche e sottilmente tristi che si insinuano all'interno della furia strumentale e che vengono esaltate dallo scream aspro ed evocativo del cantante.
I
Morte Lune sono abilissimi creatori di atmosfere nere e la loro musica bilanciata molto bene tra blast beats e partiture cadenzate nelle quali lo spirito epico al quale accennavo prima emerge in tutta la sua forza evocativa (semplicemente delizioso in questo senso un pezzo come
"Spewing Black Vomit" che gruppi ben più blasonati si sognano di scrivere ormai da anni) avvolgendo l'intero album di un sapore "antico" che, miracolosamente, si integra perfettamente con una registrazione piuttosto cristallina e con una ricerca in fase di arrangiamento tutt'altro che scontata che sfocia, spesso, nella composizione di riff dalla qualità davvero fuori dal comune.
Insomma,
"Temple of Flesh" è un piccolo gioiello che rappresenta perfettamente come deve suonare il black metal: gelido, evocativo, sferzante ma anche elegante e raffinato.
Gruppo da tenere assolutamente sotto osservazione per il futuro, così come tutta la scena di cui fa parte.
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