Ammetto di essermi approcciato a questo lavoro degli australiani
Crosson con una certa “cautela” … c’era un qualcosa di “caricaturale” nel loro modo di proporsi che francamente non mi convinceva per nulla.
Dall’altra parte, però, il successo del loro album del 2018 “
Invincible” (dieci settimane consecutive nella
Top 30 delle classifiche ufficiali tedesche dedicate a
rock e
metal …) e la conferma in “cabina di regia” di un
team di notevole fama e competenza (
Duane Baron,
Dave Donnelly e
Russell Pilling, “gente” che ha lavorato con
Ozzy Osbourne, Motley Crue,
Alice Cooper, Poison, Aerosmith, The Vines e Hoodoo Gurus) fungeva in qualche maniera da rincuorante garanzia di qualità.
E in effetti “
Rock n’ roll love affair” si rivela un po’ la summa di tutte queste contrastanti considerazioni … il
glam-rock di
Jason Crosson e dei suoi sodali (tra cui
Stu Marshall dei Death Dealer e
Dario Bortolin dei Baby Animals), pur parecchio “derivativo” e un po’ plastificato, riesce a coinvolgere piuttosto efficacemente tutti quelli che nella loro parabola di
musicofili hanno apprezzato la fusione tra mascara,
hair-spray, dissolutezza, impertinenza e asperità metalliche propugnato da Poison, Tuff, Kiss, TKO e Motley Crue.
Una discreta dose di buongusto compositivo scongiura uno sguaiato effetto “parodia” e finisce per rendere l’ascolto dell’opera un bel modo per trascorrere una quarantina di minuti della propria esistenza in lieta spensieratezza.
Si parte con le sirene che annunciano l’
epic-glam (!) “
Everyone's a star”, da considerare, al pari della maggiormente “teatrale” “
Givin' up livin' givin' up”, una gestione piuttosto oculata di gran parte dei
cliché del genere, mentre se cercate qualcosa di più languido e decadente ecco arrivare “
Rest in peace”, perfetta per serate malinconiche e vagabonde.
“
We all need an enemy” onora l’
Alice Cooper ottantiano, “
Weak at the knees (For a hot brunette!!)” mesce
Meat Loaf e
Iggy Pop per offrire un’occasione di rivalsa alle “brune” di tutto il mondo (dopo la diffusa celebrazione delle “bionde” …) e se la
title-track evoca nella memoria una sorta di
jam-session tra Kiss e Scorpions, “
Possessed” scurisce i toni alla maniera di Vain e The 69 Eyes.
In mezzo a tanti
dejà-entendu discretamente ben amministrati, a cui si aggiungono la ballata melodrammatica “
You're the reason” e la possente “
Back on the attack”, troppo “sfacciata” appare la clonazione Bon Jovi-
esca attuata in “
Merry go round”, evidente saccheggio della gloriosa “
You give love a bad name”.
Al di là di talune frivolezze, qualche artificiosità e svariate assonanze più o meno marcate, “
Rock n’ roll love affair” è un
affare abbastanza piacevole e divertente.
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