I pugliesi
Mass Murder giungono col presente “
Extreme Extinction” al secondo full-lenght, incentrando la loro proposta su un concept riguardando, se ho ben capito, un’invasione aliena che facendo le veci di Dio giudicherà il genere umano sulla base dei peccati commessi.
Tralasciando il tema del disco del quale onestamente non me ne può fregare di meno, è meglio concentrarsi sulla musica, perché è poi questa che parla (e canta).
Ed è molto meglio, credetemi, perché nella modica durata di circa 22 minuti i nostri fanno scempio dei nostri padiglioni auricolari riducendoli in poltiglia, con un brutal death metal devastante e tecnico, con un durata media dei pezzi di circa 2 minuti e mezzo, che però sembrano non finire mai tanto è l’intensità e la densità di suono che la band riesce a condensare nel breve spazio di ogni singolo pezzo.
È stupefacente vedere come l’asticella si sia alzata, a partire dal singer,
Aldo Gorgoglione, che offre una prova davvero brutale ma non monocorde, passando per un songwriting molto dinamico, che non spreca un solo secondo per ripetersi, ma pone in stato d’assedio l’ascoltatore colpendolo da più parti, con più soluzioni, che spaziano tra accelerazioni che tracimano nel grindcore e rallentamenti cadenzati e soffocanti. Ottima anche la produzione, bombastica e pulita, forse un po’ troppo, penalizzando la batteria che risulta un po’ troppo triggerata.
Le canzoni migliori sono sicuramente “
Nourished Pain” e "
Consumed By The Sin”, nelle quali si avverte la voglia della band di spingersi oltre i limiti del genere, che sono quelli di scuola americana.
C’è poco altro da aggiungere, i
Mass Murder pur non inventando nulla ci danno una sana lezione di brutalità e di tecnica, con la giusta attitudine e la giusta durata. Bravi bravi.
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