Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2006
Durata:48 min.
Etichetta:Heavy Horses
Distribuzione:Sx Distribution

Tracklist

  1. DER ORT
  2. FORLORN SEA
  3. WINTERNACHT
  4. THE RIVER
  5. WALDSCHRAT
  6. RED URN
  7. THE WANDERER
  8. OCTOBER

Line up

  • Tim Stettens: guitars, bass, vocals
  • Florian Toyka: guitars, bass

Voto medio utenti

Ho avuto l'occasione proprio quest'estate di visitare l'affascinante Schwarzwald ('foresta nera') tedesca, e ne sono rimasto davvero incantato. Riuscire a raccontare l'intricato groviglio di alberi e bassa vegetazione, la tensione che si prova nel camminare al buio più completo in una terra dove la luce del sole non è in grado di penetrare, è un esercizio di stile particolarmente interessante per una band black metal. I Klabautamann, alla seconda prova ufficiale - dopo il riusciuto "Our Journey Through The Woods" - non si lasciano scappare quest'opportunità fin dalla gradevole copertina, forse non proprio originale ma sicuramente evocativa. Le coordinate stilistiche si muovono parecchio, passando attraverso black metal, folk, progressive e un pizzico di gothic... il tutto è amalgamato con la massima cura e dedizione, mostrando in ogni partitura l'ottimo lavoro eseguito dalla band nel comporre canzoni lunghe e varie, che non perdono mai il filo del discorso. Così capita di ascoltare una sfuriata a base di blast beat e bicordi, seguita da un break melodico con sussurri e chitarre acustiche, e poi di trovarci improvvisamente cullati da una voce femminile spuntata da chissà dove... in questo senso è significativa la conclusiva "October" che contiene un riassunto di tutte le qualità dei Klabautamann inclusa una vena malinconica che mi ha ricordato i The Gathering di "Nighttime Birds". Ma per il resto le influenze spaziano dagli Ulver (veri capostipiti di questo genere) agli intricati riff degli Enslaved, le cui innovative strutture sono state praticamente saccheggiate negli ultimi anni. "Der Ort" mostra una band matura e vogliosa di dimostrare le proprie capacità, anche grazie a una produzione limpida come il sole. Forse si potrebbe obiettare che la musica del gruppo teutonico non sia nera come meriterebbe la foresta nera: ci sono chiazze di speranza sparse qua e là, che rendono la musica dei Klabautamann oscura ma allo stesso tempo non nichilistica. Fatelo vostro!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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