L'album d'esordio degli svedesi
Dictator Ship, pubblicato da
The Sign Records, è da considerare più un Ep visto che il minutaggio non raggiunge la mezz'ora di musica. Se gli scandinavi non abbondano in quantità, dimostrano comunque di possedere una discreta qualità. Hard rock classico, vivace, orecchiabile, con qualche vibrazione blues e garage, di buona intensità e calore ma anche molto accessibile a tutti.
Mi ricordano un pò i Rival Sons, per quel mix di tiro energico ed orecchiabilità che rende i brani freschi e scorrevoli. Grande groove rock in brani come "
In the heat of the night" e "
Gunner man", decisi ed impulsivi, molto ritmati e con un tocco vagamente soul nella parte vocale. Ancora tanta energia nel dirty-rock "
Savage" dal taglio americano, mentre le allegre "
Good thing gone bad" e "
Eat the poor" evidenziano componenti catchy-blues e melodic hard-rock dal retrogusto seventies. Brani più leggeri, radiofonici, ma non levigati e sempre sostenuti e battenti. Piace anche il rock'n'roll insinuante "
From the womb to the tomb" ("dal grembo alla tomba", paradigma psicologico molto noto) che vanta ottimo ritornello e cori di buona fattura.
I
Dictator Ship mostrano grinta, riff ed assoli pungenti e molto rock, una parte vocale di livello significativo, buon songwriting, in generale danno l'impressione di essere una band capace. Un esordio che li pone in una luce positiva, ma sono convinto che in futuro potranno fare ancora meglio. Disco che merita l'ascolto.
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