Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:45 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. EVIL STRIKE
  2. HIDE IN THE SHADOWS
  3. BURNING ANGEL
  4. COSMIC VISION
  5. KEEPER OF THE SUN
  6. THE FIRE IN MY HEART
  7. SHE DOESN'T BELIEVE IN LOVE
  8. NEVER SURRENDER
  9. INTO THE ETERNITY
  10. POINT OF NO RETURN
  11. GUARDIÁN DEL SOL
  12. EL FUEGO EN MI CORAZÓN

Line up

  • Eddy Geott: bass
  • Miguel Franco: drums
  • Oscar J. Martin: guitars
  • Luber Elend: keyboards
  • Jose Gaona: vocals

Voto medio utenti

Dangerous Project è un progetto Heavy Metal /Hard Rock con influenze neoclassiche che dominano tutto lo stile del disco.
Questa band nasce nel 2005 come gruppo tribute a Malmsteen, Alcatraz, Deep Purple, Rainbow, ma dopo una rottura riprende vita nel 2015 grazie alla reunion tra il bassista Eddy Geott ed il chitarrista Oscar Martin.

Il lavoro dei Dangerous Project ripercorre in grande stile i vecchi lavori di Malmsteen ,sia a livello armonico che tecnicamente, mettendo in risalto tutte le doti tecniche del chitarrista.
Il disco apre con “Hide In The Shadow”, un brano dalle ritmiche taglienti, edulcorato da suoni di organo che valorizzano l’andamento del brano.
Oscar Martin si fa notare subito, con i suoi fraseggi, scale, arpeggi ben eseguiti, rafforzando tutte le parti strutturali dei brani, duettando spesso con le tastiere, creando una sorta di battle tastiera/ chitarra.

L’andamento del disco varia tra pezzi veloci e fasi più Hard Rock, ma in generale è un buon disco, scorrevole e senza troppi fronzoli.
Personalmente avrei scelto una linea meno malmsteeniana, anche perché percorrere le vie del maestro e non cadere nel “già sentito” è veramente difficile quando si intraprende un percorso del genere.
In questo lavoro non possono mancare dei brani eseguiti con la chitarra classica, come “The Fire Of My Heart” che ritroviamo anche in modalità bonus track in lingua originale essendo i Dangerous Project di origine Peruviana.
La voce del cantante Jose Gaona ha un’estensione molto elevata, dai toni forse un po’ troppo sottili sulle parti acute, ma si difende bene anche sulle note più alte.
La produzione, la scelta armonica e sonora hanno un’impronta decisamente anni 80, cavalcando lo stile dei grandi classici, portando un deja-vu musicale, come nel sesto brano del disco “Cosmic Vision” che ruota tra ritmiche serrate e minori armoniche a velocità elevata.
Nella band troviamo anche Adnagun Franco alla batteria e Luber Elend alle tastiere che svolgono il loro lavoro in modo impeccabile, creando un buona amalgama nella band.
I Dangerous Project si sono aperti una porta nella scena neoclassica e per gli amanti del genere è un disco che non può mancare.

Recensione a cura di Francesco Corapi

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