I
Lesser Glow vengono da Boston, città che ha una grande tradizione in ambito hardcore/post hardcore e la band del cantante
Alec Rodriguez non intende tradire le proprie origini, anzi, ma fa di tutto per creare un sound pesante che si giova di strutture che rallentano in paludi sludge/doom con una pioggia di dissonanze e ritmiche spezzate.
“
Nullity” è il secondo album dei
Lesser Glow ed è un album che, sebbene abbia un sound facilmente decodificabile nelle sue componenti base, si presenta tuttavia sfaccettato e ricco di sfumature. Molto azzeccato è il contrasto tra la voce principale, brutale e abrasiva, e la voce di supporto, pulita.
Non mancano momenti più atmosferici e liquidi, momenti nei quali si spazia da certa psichedelia space rock anni ’70 a certe melodie care ai
Tool.
L’album è pesante e distorto, ma non ha la noia tipica di quegli album che portano allo sfinimento l’ascoltatore ripetendo il proprio canovaccio per 70 minuti, anzi, una delle componenti principali del disco è la sua varietà, con pezzi più diretti e immediati come l’iniziale “
The Great Imitator” e “
Versterven” e pezzi più lunghi come “
Fostering This Nullity” e la conclusiva “
Toba” che risultano impegnative ma appaganti.
Certo, il senso di ridondanza e di dèjà vù con bands come
Neurosis e
Mastodon più volte fa capolino durante l’ascolto delle composizioni, ma non si appalesa mai come semplice plagio quanto piuttosto come una piacevole reminiscenza.
In definitiva “
Nullity” è davvero un bel dischetto che fa bene il suo lavoro, regalandoci una quarantina scarsa di minuti di musica heavy e corrosiva per tenere allenate le nostre orecchie al metallo pesante.
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