Questi svedesi non si sono dati un nome particolarmente incisivo e nemmeno molto originale, visto che di
Night in campo Metal ce ne sono almeno altri tre, come tre sono i full length che i
Night hanno realizzato sinora, l'ultimo dei quali ("Raft of the World") risale ormai al 2017. Così, un po' per ingannare l'attesa del prossimo album e un po' per presentare il nuovo batterista,
Linus Fritzson, in condivisione con gli Ambush (con i quali ha anche collaborato
Oskar Andersson), danno alle stampe questo EP, composto da due sole tracce.
"
Feeling it Everywhere", pur sempre fedele alla proposta Hard&Heavy che i
Night propongono da quasi un decennio, si sbilancia ulteriormente verso un approccio più Rock e Seventies, il che di per sé non sarebbe un problema, ma nel caso non appare in grado di lasciare il segno, con i momenti migliori che si incrociano nel guitarwork, anche all'altezza del breve solo di chitarra, per un brano scontato e con un chorus fiacco e al limite del fastidioso, anche per il cantato di un "trattenuto"
Andersson che a livello vocale non riesce a convincere. Più arcigno e dinamico l'episodio sulla B-Side, il che rende le cose più facili ad
Andersson, con quel feeling retrò e nostalgico che mi ha ricordato le sonorità di "Sin After Sin" (1977, ovviamente dei Judas Priest), soprattutto nel brillante ed energetico finale e negli intrecci strumentali, dove i
Night lasciano davvero un'ottima impressione.
Certo, fa un po' specie scoprire che "
Feeling it Everywhere" è un brano più recente, mentre "
Kings of the Night" è un pezzo, rimasto sinora inedito, recuperato dalle session di "Raft of the World" e ora registrato con la nuova formazione.
Da questo singolo si esce, così, con la sensazione che il meglio i
Night lo abbiano alle spalle, si spera comunque che con il prossimo album cancellino questa mia impressione.
Metal.it
What else?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?