Le diverse estrazioni musicali da cui provengono i 5 elementi dei tedeschi Xing sono tali che al passare degli ascolti "Independence" esula da ogni catalogazione in un genere specifico: la band si ispira al progressive atmosferico e meno canonico dei Pink Floyd, Marillion con Steve Hogarth, accenna gli strati di synths degli IQ di "Subterranea", li mescola con l'hard rock alla Whitesnake, rende più commerciale e melodico il metal di Faith no More, Linkin Park, Metallica, si raccoglie nell'intimità acustica a mo’ di Extreme ("More than Words") in "Deal with God", propone un brano in italiano, omaggio del chitarrista-vocalist Umberto Carretti (unico rimasto della line-up formata nell'88) che affiancato da Sabine Grudda in "Un giorno saprò" alterna fasi malinconiche a ritmi corposi scanditi dai riffs di chitarra, si affida a soluzioni corali e melodie di sicuro impatto nel contesto di un rock proiettato in avanti dove chitarre e basso hanno la meglio su tappeti di tastiere non troppo invadenti ma sempre incisivi. Disco alquanto interessante non privo di difetti, tra cui il cantato non molto deciso e determinante di Thomas Keller e qualche scivolone nella noia delle dolci ballate ("If you wanna cry", "Why don't we fall in love again", "Deal with god"), attenti però a non giudicarlo solo dopo un ascolto: le sorprese per essere gustate bene richiedono tempo.
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