Secondo capitolo di una trilogia dedicata agli aspetti più oscuri della mente umana, "
Liber Secondus - Exégèse" dei francesi
Azziard è un buonissimo esempio di black metal "moderno", dai contorni DSBM e dalle inflessioni death, che riesce a confermare la validità di un gruppo giunto ormai al suo quarto lavoro e la vivacità di una scena, quella transalpina, che non accenna a diminuire.
Il nuovo lavoro degli
Azziard, valorizzato da una produzione semplicemente perfetta, non è un album "semplice" nel senso che, all'interno delle sue composizioni, sono evidenti influenze derivanti da approcci al metal anche piuttosto distanti che, tuttavia, il gruppo riesce ad amalgamare in modo molto efficace, facendo convivere la violenza distruttiva delle parti più tirate con la melanconia di quelle più riflessive senza rinunciare mai ad una generale atmosfera "grandiosa" e magniloquente che permea tutti i brani avvicinando i Nostri a certi Behemoth pre rincoglionimento.
"Liber Secondus - Exégèse", dunque, non è un classico album black metal e necessità, senza dubbio, di diversi ascolti per essere apprezzato fino in fondo e per essere sviscerato nei suoi diversi layers sovrapposti che ci presentano melodie, cori stentorei, velocità senza compromessi, disperazione, violenza brutale ed una generale sensazione di pesantezza che, come un macigno, incombe sull'ascoltatore, piccolo di fronte a questo maelstrom sonoro.
Di solito, non sono un grande amante delle iper produzioni o della tanta carne al fuoco, ma quando la qualità è come quella di questo album, quando le chitarre risultano così devastanti, quando la prova vocale è così intricata e quando ogni singolo suono o passaggio è meticolosamente studiato, non posso che applaudire ai musicisti ed alla loro capacità di scrivere e suonare musica da ascoltare e riascoltare per trarne oscure emozioni e lascivi piaceri, soprattutto in un momento storico così buio come il nostro.
Nella mente dell'uomo c'è tanta oscurità: scopritene una parte con gli
Azziard e la loro musica funeraria.
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