Niente é putrido. Niente é estrattivo. La pece azzecca altrove. Mai qui. Nemmeno se intesa come mummia egizia. I suoni sono maturi come spessi tronchi.
64 minuti di aperture e strazi vocali. Notevoli e cangianti.
La musica, spessa e ordita, é sobria e viva come i suoli tropicali. Humus organico: quando la band decide di fare seminari rituali lascia fuori la new age. E meno male. Zero doom per doom. E nessuna corsa per scappare ed esplodere. Funambolici ad equanimizzare il "post" appiccicato dopo le prove. Rendono tutto maiuscolo.
Dwaal in afrincans sta a dire che manca uno stato mentale.
Non so se i norvegesi di GOTV si rivolgono a quello
Difficile rifarsi ad assenze. In ciascun luogo.
La prassi metal.it é promiscua ed elettiva: chi recensisce pesca dal "mucchio". Anzi dall'alveo. Come i negativi dal filotto. Dal film in pellicola. Facile. O comunque meno difficile di ascrivere vuoti "al fare mente locale".
ll d00m, ancor piú dello sludge, invecchia repentinamente in un contesto digitale. Per questo vi invito a farne ascolto
attento. Da ASCENT a DESCENT la cocente scrittura vi tiene a cuore. Fa sette decimi. Mezzo punto in meno se si vuole infierire apposta. O mezzo in piú per dar loro una "vita" bonus, come in un videogames.
Forse preferisco la cruda realtá.
I piatti spesso sono quasi "drone" per segnare un tempo marginale rispetto al climax.
Gli strumenti non si sfidano. Tramano senza strafare. Stanno insieme - distinti per fomentarela lo spirito della musica. Perché viva pure a spie spente.
Ricordate che scrivere e tenere tali linee vocali puó sembrare
un gioco da molti. E ricordate che la differenza sta nella resa...
Sapevate tutto: tanto é vero che vi concedete il lusso di déjà vu. Di dimenticare di esservi ricordati. O di ri-membrare di aver dimenticato. Siete Giá Dwaal. Fate il resto.
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