Mah.
"
Multiverse" degli italiani
Aevum è un disco noioso, ripetitivo, lungo e che non mi ha lasciato granché, anche dopo il (faticoso) ennesimo ascolto.
Poi mi sposto online, curiosando qua e là, e vedo che invece, quasi dappertutto, ha preso votoni, e paroloni che parlano di innovazione, emozione, del geniale (!!!) alternarsi di una voce maschile, più dura e spesso rauca, e una femminile, tendente al soprano. Ma dai, innovativo da morire, non l'ha mai fatto nessuno eh!!! E niente, così un pò dappertutto. Chiariamoci, non è un brutto album; ma questa formula di gothic/symphonic è stata talmente abusata e bistrattata che, secondo chi vi scrive, serve un album davvero ispirato per riuscire a portare un raggio di sole in una landa fin troppo devastata e sovrappopolata com'è, per l'appunto, quella del symphonic/gothic/Nightwish
-ish metal.
Il disco è facilmente reperibile, a voi, com'è ovvio e doveroso, le conclusioni soggettive. Per quanto riguarda
questo soggetto, ossia il sottoscritto, "
Multiverse" è l'ennesima goccia nel mare, non male ma facilmente dimenticabile. Fate vobis.
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