Sono veramente contento e fiero che anche nel panorama italiano il Thrash Metal sia vivo e vegeto. I romani
Reverber sono uno dei gruppi che costituiscono questo sottobosco underground Thrash, che sicuramente attinge a piene mani dal lavoro dei fratelli maggiori europei e americani, ma che altrettanto sicuramente riesce ad aggiungere personalità e carattere. Questo per i
Reberber è anche un disco importante, ovvero il terzo, disco da cui dipende anche la carriera, se vogliamo. Con questo disco i
Reverber meritano
ALMENO di essere ricordati. Infatti
Sect of Faceless è un disco veramente ben fatto, vario con delle belle idee, ben suonato e ben prodotto.
Un punto decisamente a favore di questo album è il come si presenta: logo nuovo e copertina finalmente bella, o sicuramente molto più bella di quelle degli altri 2 dischi.
Questo è anche uno dei benefici che comporta l’esser passati da pubblicarsi i dischi da soli ad aver firmato per una etichetta prolifica e in crescita come la
Punishment 18 Records, sebbene in questo caso la band avesse già provveduto in maniera autonoma.
Se qualcuno mi dovesse chiedere a quale altro gruppo assomiglia il sound dei Reverber, risponderei senza esitare a quello dei
Kreator, degli ultimi 3 dischi a spanne. Però sicuramente più sincero e meno laccato e leccato dalla
Nuclear Blast. Infatti in molte canzoni di
Sect Of Facelift ci sono delle belle melodie, orecchiabili ma non melense o banali, come per esempio in "
Vald" o nella title track. Melodie sempre accompagnate da un’ottima sezione ritmica, che gode e si diverte ad andare a BPM sempre più alti, ma sempre con estrema precisione e coerenza interna con il brano, non è che accelerano a caso “perchè più suoni veloce più figo sei”, ma perchè effettivamente è congeniale e utile al pezzo. Un’altra cosa che mi ha colpito in positivo sono gli assoli di
Alessio Alessandretti, veramente ottimi, vari e perfettamente contestualizzati. Chiaramente non è un capolavoro, ne un disco seminale ne rivoluzionario, ma che comunque si lascia ascoltare con estremo piacere.
Sect of Faceless si conclude con le note di
Kevin Heybourne, ovvero con la cover di una di quelle canzoni che fa sempre piacere ascoltare, cioè la title-track del disco
NWOBHM per eccellenza, nell’anno del suo 40esimo compleanno,
Angel Witch. Volendo è anche curiosa come scelta, non tutti i giorni si sente una cover Thrash di questa canzone, ma devo dire che funziona alla perfezione.
In conclusione: se si cerca del buon Thrash metal non occorre sempre andare oltre oceano o in germania, ma basta guardarsi intorno e non sarà difficile trovare dell’ottima musica nostrana!
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