Varathron - Glorification Under the Latin Moon

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:74 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. CULTUM DEUS AETERNUM (ΙNTRO)
  2. OUROBOROS DWELLER
  3. CASSIOPEIA'S ODE
  4. TENEBROUS
  5. SATURNIAN SECT
  6. HIS MAJESTY AT THE SWAMP
  7. SON OF THE MOON
  8. UNHOLY FUNERAL
  9. NIGHTLY KINGDOMS
  10. LUSTFUL FATHER
  11. FLOWERS OF MY YOUTH
  12. THE RIVER OF MY SOULS
  13. THE TRESSRISING OF NYARLATHOTEP
  14. GENESIS OF APOCRYPHAL DESIRE
  15. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI (OUTRO)

Line up

  • Stefan Necroabyssious: vocals
  • Achilleas C.: guitars
  • Haris: drums
  • Sotiris: guitars
  • Stratos Kountouras: bass

Voto medio utenti

La Grecia è terra antica, piena di miti, storia, cultura ed arte; da qui si sono gettate le basi della filosofia e del teatro, noi abbiamo respirato quel sapere per generare il nostro.
Ma è stata anche la culla di un modo diverso, tutto autoctono di vedere e sentire il black metal.
Da qui sono partite molte formazioni che hanno fatto conoscere un diverso approccio al metal estremo innervandolo con il proprio retroterra; ora una di queste band caposaldo celebra il proprio anniversario in terra americana.
I Varathron, compagine guidata da sempre da Stefan Necroabyssious, ha deciso di tenere una serata speciale a São Paulo in Brasile, e di celebrarla degnamente.
I nostri difatti non hanno mai dimenticato le proprie origini, tanto è vero che in questo live viene suonato nella sua interezza il debut album del 1993 “His Majesty AtThe Swamp”.
La band è veramente carica a mille e si sente, basta ascoltare l’apertura lasciata a “Ouroboros dweller”; pezzo semplicemente perfetto nel riffing atmosferico, carico di malignità.
Le tastiere donano pathos con tocchi semplici ma funzionali al brano; le vocals di Necroabyssiou sono arcigne ma comprensibili.
Tenebrous”, brano ricco di sapori della loro terra d’appartenenza; solo i greci sanno creare questi connubbi melodici, epici donando unicità alla causa della nera fiamma.
Brano sublimato nel grande lavoro ritmico tra assalti feroci e parti più lente ma mai mollando la presa con le chitarre e le tastiere a dar rinforzo.
Poi il piatto forte, ovvero il rinnovo della promessa blasfema con la riproposizione del loro esordio come ho detto prima, un disco accolto con un boato dal pubblico presente.
Un esordio che nonostante gli anni trascorsi, non ha perso un grammo della sua ferocia, malignità e atmosferica malsana bellezza.
Un album live da avere, perché qui si festeggia una leggenda mediterranea; un gruppo che nonostante il tempo trascorso ha conservato coerenza e tenacia; mano al portafogli ragazzi!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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Inserito il 29 set 2020 alle 07:01

Gruppo leggendario che ancora oggi è in grado di dare lezioni a tanti...

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