Ascoltare i
Redemption, per un fan del prog metal come il sottoscritto, è sempre un godimento. Ascoltarli live, con
Simone Mularoni (DGM) a supporto e un paio di guests come il cantante originale
Ray Alder e
Chris Poland (devo davvero dirvi chi è??), è ancora più un godimento. Non poterli vedere, poiché la AFM ha inoltrato solo il doppio cd live e NON il dvd/blu-ray, è come quando stavi per avere il tuo primo orgasmino in bagno e arrivava tua mamma a bussare 'PIPPOOOOO SEI CHIUSO DA MEZZ'OORAAAA MA CHE FAIIIII!!!'. Shit.
Detto questo, i funambolici
Redemption di
Nick van Dyk e soci (e che soci!) si accasano con la AFM, e inaugurano la collaborazione appunto con questo bel live, che documenta la loro performance al ProgPower USA Festival del 2018, edizione in cui furono headliner. Il doppio cd immortala una band in splendida forma, che inanella una setlist da paura con una naturalezza impressionante. Unica nota un pò stonata (metafora calzante) è, secondo chi vi scrive, la voce un pò spompata e spesso calante di
Tom Englund, che, pur appartenendo come Alder alla categoria dei
cantanti piagnoni*, per me rende poco con la musica dei Redemption, più funambolica e 'muscolare'. Tom Englund, peraltro, che è la faccia di Francesco Bucci degli Stormlord nel corpo di Gene Hoglan...
Dall'altra parte dello spettro,
lui, l'Alan Parsons della romagna, il Michael Romeo di San Marino (anche se peserà quanto lo scheletro di Romeo, a farla grossa),
Simone Mularoni. Ho finito gli aggettivi per codesto essere umano: uno dei migliori fonici e ingeneri del suono in ambito metal mondiale, persona cordiale e più che alla mano, eccellente songwriter e, prima di tutto, UN CHITARRISTA PAUROSO. Questo live beneficia, e non poco (come peraltro gli albums a cui Simone ha partecipato) del suo stile ormai riconoscibilissimo, che se possibile innalza il livello di maestria di una band che, già di suo, non si fa defecare in testa da nessuno.
E' ovvio che l'album è un
must have per i fans della band, ma la setlist è ben variegata, e comprende più o meno tutti i momenti dell'avventura Redemption, per cui sarebbe anche un ottimo punto di partenza per il neofita; da segnalare, ovviamente, una '
Threads' cantata da Ray Alder (e a voi il confronto, visto che la stessa canzone la trovate in coda al secondo cd, cantata da Englund), e la presenza di
Chris Poland, membro fondatore dei Megadeth (ecco, alla fine ve l'ho detto), nella splendida "
Indulge in Color", e nella cover di "
Peace Sells", che credo (spero!) di non dovervi presentare.
Tutto sommato, l'acquisto è fortemente consigliato, complice anche la solita produzione perfetta di Mularoni. Certo, se poteste scegliere, prendete assolutamente il dvd/blu-ray: vedere suonare professionisti come i Redemption, vi assicuro, è un piacere da provare.
* I cantanti metal si dividono in quattro categorie:
- i cantanti 'piagnoni', che tendono a mettere sofferenza e dolore nel modo in cui cantano: Tom Englund, Ray Alder, Daniel Gildenlow, Matt Bellamy, quello dei Leprous che lo prenderei a sberle fino a dopodomani, ecc.
- i cantanti 'aggressivi', che spingono di testosterone e putenza: Russell Allen, Bruce Dickinson, Ralf Scheepers, Rob Halford, ecc.
- i cantanti 'vincerò', che la buttano sempre sul quasi-lirico-sboroncino-teatrale: Roy Khan, Fabio Lione, Geoff Tate, ecc.
- i cantanti che non sanno cantare. Troppi nomi.
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