Oscuro ed introspettivo questo nuovo capitolo dei ciprioti
Winter's Verge, che tornano al full length dopo 5 anni.
Il nuovo "
The Ballad of James Tig" prosegue il racconto dei WV nell'immaginario mondo di
Tiberon, dove tutti i loro concept albums sono ambientati. Questa volta, il nostro eroe, James Tig per l'appunto, dovrà sfidare il terribile mostro Killagorak che gli ha magnato la famiglia...
Musicalmente, ho fatto fatica a decidere in quale macroarea collocare questo album; alla fine ho optato per '
symphonic metal' per le sue componenti orchestrali, molto presenti; ma è giusto sottolineare come, al netto di qualche momento heavy o power, l'album rimanga molto 'calmo', riflessivo e spesso quasi una colonna sonora di supporto alla storia, che il cantante
George Charalambous conduce usando quasi sempre un registro molto basso e pensieroso, pur (ovviamente) concedendosi i suoi momenti di potenza metallica. A fare da contraltare, nella narrazione, la voce di
Teodora Stoyanova Freya, che si muove sui registri di mezzosoprano; alle loro spalle una band che sa suonare, e che poggia moltissimo sulle tastiere, che orchestrano moltissimo creando per l'appunto quell'atmosfera di cui vi parlavo.
E' un bell'album? Sì, non è affatto male, ma devo ammettere che i tanti momenti introspettivi rischiano di appesantire un pò l'ascolto, che è molto meditato e poco travolgente; ciò detto, brani come "
A Thousand souls", "
Timeless", la drammatica "
The Sea", vi faranno apprezzare un prodotto ben confezionato, suonato bene, che poggia le sue basi da qualche parte tra Nightwish, Blind Guardian, qualcosa di più folk, ma con una voce più profonda e meditativa. Non male.
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