Enter - 1991 - Images From Floating Worlds

Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2020
Durata:34 min.
Etichetta:Pure Prog Records

Tracklist

  1. ATLANTIS (AN EMPIRE)
  2. STILL AGES
  3. LEMURIA
  4. ENTER
  5. HOLY OFFICE
  6. GONDWANA

Line up

  • Vittorio Ballerio: vocals
  • Gabriele Bulfon: keyboards, vocals
  • Franco Avalli: bass
  • Marco Ferranti: drums, vocals

Voto medio utenti

Emerge dalle nebbie del tempo passato, questo “1991-Images from floating worlds”, ma sono molti i motivi per cui il disco, in un’epoca molto predisposta alle “riscoperte”, è comunque degno di attenzione, specialmente, ammettiamolo, da parte dei fans degli Adramelch.
Nati da un’idea di Gabriele Bulfon (oggi pianista e compositore jazz di successo) e Marco Ferranti (batterista e cantante noto anche per la militanza nella tribute band dei Queen MerQury Band) gli Enter includono, infatti, nella loro line-up Franco Avalli e Vittorio Ballerio, reduci dall’accoglienza contrastata del capolavoro “Irae Melanox” e in stand-by con la loro favolosa creatura artistica.
Dal demo della nuova coalizione musicale scaturisce questo cimelio discografico targato Pure Prog Records, alimentato dal prog settanta / ottantiano (ELP, Pallas, Le Orme, Twelfth Night, qualcosa degli Aphrodite’s Child, …) e fatalmente impregnato dell’ugola carismatica ed evocativa di Ballerio, autentico maestro di cerimonia del fascinoso ed enigmatico sound del gruppo.
Non è invero semplicissimo entrare in pieno contatto con il contenuto di un’opera dalle atmosfere arcane, mutevoli, magniloquenti, catartiche e carezzevoli, capaci di stregare e disorientare, conducendo l’astante in un modo fatto di visioni interiori elegiache e ombrose, che si compongono nitidamente solo dopo un’attenta e concentrata dedizione nella fase d’ascolto.
Faccio davvero fatica a isolare specifici momenti del programma, considerando complessivamente “1991-Images from floating worlds” un documento sonoro per evidenti ragioni “imperfetto”, ma di sicuro rappresentativo di una personalità creativa vivida e non banale, meritevole di ulteriori sviluppi e della giusta “visibilità”… alla seconda esigenza ha provveduto la competente label tedesca, mentre per quanto riguarda la prima, in tempi piuttosto favorevoli ai “ritorni”, non è proibito auspicare qualche buona notizia anche in tal senso.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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