Eccolo qui, annunciato da uno dei titoli più pomposi della storia del
rock, il nuovo (ennesimo)
live album dell’immarcescibile
Devin Townsend.
Musicista prolifico come pochissimi, il Nostro non si è fatto sfuggire l’occasione d’immortalare la data londinese del
tour di supporto ad “
Empath”, discone mastodontico che ancor oggi riecheggia spesso e volentieri nelle casse del mio stereo.
E la sua trasposizione sulle assi di un palco?
Precisiamo che la presente recensione, ahimè, si basa sulla versione
compact disc -come mi sento matusa a scriverlo- di “
Order of Magnitude: Empath Live Volume 1”, e non su quella video; ciò detto, in attesa di entrare in possesso dell’ambito
blu ray, non possiamo che ritenerci già ampiamente soddisfatti della resa audio.
Resa audio, si badi, tutt’altro che perfetta: per nulla bombastica nei suoni, contraddistinta da un
mastering garbato, nient’affatto leccata ed in chiara controtendenza rispetto ai
live tanto perfetti quanto sospetti d’oggidì.
Addirittura, qui e là ci si può imbattere in alcuni affanni canori e piccole imperfezioni strumentali, altra circostanza inaudita di questi tempi.
Ebbene, la scelta operata dal musicista canadese in sede di
mixer conquista proprio in virtù della sua onestà: un refolo d'aria fresca in un soffocante panorama di gelo e plastica.
Beninteso: il livello resta comunque mostruoso (basti leggere la
line up ed il
curriculum dei suoi componenti, fra
Frank Zappa,
Haken,
Kaipa e altri), tanto che l’improbo compito di riproporre brani complessi come quelli di
Devin viene affrontato con piglio leggiadro, quasi scanzonato, lasciando notevole spazio all’improvvisazione e all’ispirazione del momento.
Molte delle composizioni presenti in scaletta, più in generale, sfoggiano vesti inusuali e acquisiscono nuove sfumature in termini di arrangiamento e
feeling, garantendo ai
fans di vecchia data qualcosa di molto più stimolante rispetto alla mera, calligrafica riproposizione delle versioni da studio.
Giacché si parla di scaletta: al netto dell’inevitabile (e ben accetta) preponderanza dell’ultimo
full length, e dell’altrettanto inevitabile (ed altrettanto ben accetta) concessione a qualche classico, plaudiamo al coraggio di ripescare episodi “minori” e di attingere da lavori meno noti, come ad esempio “
Ki”, sottovalutata opera dell’ormai lontano 2009.
Lascia giusto qualche perplessità l’esecuzione del tormentone “
Disco Inferno”, spassosa quanto si vuole ma non all’altezza del resto della
setlist.
Quiquilie, ad ogni modo: chiunque ami
Devin Townsend -e la buona musica, mi sentirei di aggiungere- dovrebbe concedere a “
Order of Magnitude: Empath Live Volume 1” una
chance, in attesa che il Pianeta Terra torni come prima e si possa ricominciare ad assistere a concerti in prima persona…
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?