Già protagonisti in questi lidi quando ci occupammo dello split coi
Cadaveric Fumes un paio di anni fa, il quartetto francese degli
Skelethal torna a farci visita grazie all’uscita del loro nuovo album, il secondo della loro carriera sempre tramite
Hells Headbangers,
“Unveiling the threshold”.
Quando avevamo lasciato la band transalpina, il loro sound era fortemente debitore delle influenze degli immensi
Dismember dell’immortale capolavoro che ha nome
“Like an ever flowin’ stream”, “Unveiling the threshold”, ovviamente, non rinnega le proprie radici ma durante il suo ascolto notiamo che qualcosina si è mosso in casa
Skelethal.
Certo continua ad esserci l’approccio diretto con cui il duo ha scritto i brani finiti sul disco, ma si nota una maggiore predisposizione ad articolarli rispetto a prima senza per questo calare di intensità.
La terzina iniziale costituita da
“Sidereal Lifespan”, “Antropomorphia” (questa davvero ottima) e
“Emerging from the Ethereal Threshold” è una bella scossa di adrenalina in vena – la sessione ritmica composta dal batterista
Loernzo Vissol e dal bassista
Julien crea una base solidissima per le chitarre di
Gui Haunting e
Lucas) che promette sfaceli in sede live.
“Unveiling the threshold” si perde un attimo nella parte centrale un po’ troppo ridondante anche se la band letteralmente fonde i suoi Boss HM-2, salvo poi recuperare con un abile colpo di coda con le ultime due tracce
“Adorned with black vertebra” e
“Abyssal church…the portal revealed”Alla fine gli
Skelethal portano a casa con mestiere ed attitudine un buon risultato, un death metal senza fronzoli che fa presa più alla “pancia” dell’ascoltatore piuttosto che alla sua “testa”, un buon viatico per i futuri passi della loro carriera.
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