Prendete un trio giapponese proveniente dalla città degli alberi, Sendai, che si chiama con un nome tedesco che tradotto vuol dire funerale,
Begräbnis con tanto di umlaut, e metteteli a suonare funeral doom metal. Riuscite a immaginare qualcosa di più astruso e illogico? La pizza con l’ananas e la carbonara con la panna non valgono, anche se il paragone potrebbe calzare.
Il problema principale della band, a parte la registrazione, assolutamente pietosa, la quale, lungi dall’ammantare questo disco del fascino primigenio dei
Thergothon, non permette di apprezzare al meglio le parti ambient/drone di cui questo “
Izanaena” dovrebbe fregiarsi, è il fatto che propongono musica scontatissima e assolutamente debitrice dei numi tutelari del genere che, per inciso, risiedono a migliaia di km di distanza dai nostri.
Non voglio essere troppo duro con la band, ma canzoni come “
Inverted Cross” e “
Mortuary Cannibalism” suonano senz’anima e senza personalità, sembrando addirittura cover di bands più famose, accatastando tutti i clichè del genere, dal ritmo lento e cadenzato al brutale growl, dall’atmosfera funerea al senso di luttuosa angoscia che trasmettono.
Un disco di cui nessuno ha bisogno.
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