In un calda serata di fine giugno del 2019, avevo potuto testimoniare l'ottimo stato di forma degli
Anthenora in occasione del concerto in cui festeggiavano i loro primi 30 anni di attività, dove avevano confermato di non voler assolutamente fermarsi. E come preannunciato, ecco il loro nuovo album, "
Mirrors and Screens", uscito per la
Punishment 18 Records proprio sul finire del 2020, un lavoro dove la formazione piemontese non dà segni di cedimento, né per l'età e tantomeno a causa della ruggine accumulata nei tanti anni trascorsi dal precedente album, quel "The Ghosts of Iwo Jima" uscito ormai nel lontano 2010.
E sapete una cosa? "
Mirrors and Screens" è il miglior disco che i nostri hanno realizzato, quello in cui hanno saputo dare fondo alle loro capacità compositive ed esecutive, con in grande spolvero
Luigi Bonansea, un cantante sempre dal tono roco ed impostazione aggressiva ma nell'occasione davvero luce e guida di ogni singolo brano.
Seguo gli
Anthenora sin dai loro esordi, e brani delle qualità e spessore di schegge metalliche e dirompenti come "
Tiresias", "
Alive" o "
Peter Pan", e delle più elaborate "
Digital Feelings", "
Low Hero" e "
No… So What" (massiccia e incazzata), finora erano stati solo tracciati, così come il saper drappeggiare "
Mirrors and Screens" di una varietà che in precedenza non si era mai espressa compiutamente, con il loro Heavy Metal classico che così si tinge di sfumature Hard, ricche di feeling e groove, tanto inattese quanto ben integrate nel tessuto musicale dell'album. E questo grazie al contributo dell'intero gruppo, sia da parte della coppia di chitarristi,
Stefano Pomero (da sempre negli
Anthenora) e
Gabriele Bruni (rientrato nel gruppo dopo una lunga assenza), che funziona alla grande, sia quello della sezione ritmica, composta dall'immancabile
Fabio Smareglia e dalla new entry, il bassista
Samuele Peirano.
A completare il tutto, dopo aver ricordato che l'album è stato registrato ai New Sin Studio di
Luigi Stefanini (accoppiata di garanzia assoluta), va segnalato come anche per l'artwork gli
Anthenora abbiano fatto una scelta interessante e personale, scegliendo di collaborare con
Germana Eucalipto, una stimata scultrice di Sanfront (CN), la cui opera è ben testimoniata nel video dell'autobiografica "
30th".
Tante scelte vincenti, che rendono "
Mirrors and Screens" degno di attenzione.
Le mie e spero anche le vostre.
Metal.it
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