Che confusione!
La lineup di questi
L.A GUNS vede il drummer Steve Riley e il bassista Kelly Nickels che hanno suonato con Tracii Guns, Mick Cripps e Phil Lewis nel ‘classico quintetto’ Guns.
Bene.
Che è successo ora?
Che Riley e Nickels hanno reclutato il bassista storico dei Ratt, Scott Griffin, ed il vocalist / rhythm guitarist Kurt Frolich per completare il "nuovo quartetto" GUNS
Ricapitolando, abbiamo in attività 2 L.A.GUNS line-up in 2 differenti bands che si chiamano entrambe L.A.GUNS
Ora, line-up e ( probabili ) beghe legali a parte, come è la musica che poi è la cosa più importante?
Beh, qui devo ammettere che i "nuovi" L.A GUNS hanno lasciato per strada qualsiasi velleità street-glam e hanno sfornato un solido album di hard-rock che ha molte frecce al proprio arco
Certo, c'è molto mestiere nelle 10 tracce che compongono questo "
Renegades" ma c'è anche molta energia, un songwriting ispirato e dei bei riff semplici ma incisivi. Si parte in quarta con la potente, marziale "
Crawl" per passare all'up tempo "
Why Ask Why" e all'anthemica "
Well Oiled Machine", un trittico iniziale che meglio non potevamo sperare con le chitarre che ruggiscono.
Un tocco di "old glam" lo troviamo nella corale "
Lost Boys" , mentre "
You Can't Walk Away" è una semplice - ma non banale - ballad messa proprio al centro del disco.
I ritmi tornano ad essere sbarazzini in "
Witchcraft" e nella quasi AOR "
All That You Are" con un refrain da cantare a squarciagola mentre "
Would" è un pezzo un pò insulso a mio parere ma è solo una parentesi ... la titletrack ( pur pagando una certa ripetitività di fondo ) e soprattutto la conclusiva e veloce "
Don't Wanna Know" ci ricordano che la "vecchia guardia" è ancora quella che ruggisce meglio.
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