Avevo lasciato i canadesi
Intervals al loro debutto sulla lunga distanza, quel
"A Voice Within" che mi suonava promettente e originale.
Ora, a distanza di 6 anni, gli Intervals sono diventati una band strumentale e in pratica l'emanazione del solo
Aaron Marshall, chitarrista, msatermind e unico membro originale. Anche la musica degli Intervals si è evoluta: pur mantenendo un suono moderno,
punchy e ben prodotto, il sound della band continua a girare su brani potenti, virtuosi nell'incedere, che lasciano alla chitarra di Aaron gli oneri melodici, quasi fosse la 'cantante' della band.
Le contaminazioni si sprecano, ed i saliscendi sono all'ordine del giorno, ma "
Circadian" poggia su una solida base prog metal, come nella veloce "
Vantablack" o nella più catchy "
5-HTP", perfetto showcase di cosa Aaron e soci siano in grado di scrivere/suonare.
Spazio anche ad un paio di guest solos, tra cui mi preme sottolineare l'orgoglio italiano
Marco Sfogli su "
String Theory", ma tutto l'album è solido, piacevole e merita di essere ascoltato e goduto.
Prog metal interamente strumentale, sì, ma non aspettatevi niente di difficilmente ascoltabile o contorto: qui i brani non superano mai i 5 minuti e sono digeribilissimi e fruibili, in modo che l'ascoltatore possa restare piacevolmente stupito ad ogni brano, e non solo da Aaron. Davvero ben fatto.
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