Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:48 min.
Etichetta:Petrichor Records

Tracklist

  1. A PALE WANDERER
  2. SEPULCHRE
  3. PASSAGE
  4. TROST
  5. HIRAETH
  6. PREMONITION
  7. LION'S BLOOD

Line up

  • Peter Sacco: guitar, vocals
  • Brenden Gunn: bass
  • Chris Doyle: drums

Voto medio utenti

Dopo un paio di Ep, esce l'album di debutto degli sludgers canadesi (Vancouver) Empress. Purtroppo va detto subito che il presente "Premonition" fa seguito alla tragica morte del bassista della band, Brenden Gunn, deceduto improvvisamente l'anno scorso a soli trent'anni. I due compagni (Peter Sacco, chitarra/voce e Chris Doyle, batteria) hanno terminato comunque il lavoro come tributo alla memoria dell'amico scomparso.
Un lavoro complesso, trasversale, dove troviamo sia l'atmosfera cupa del doom che i passaggi sferzanti del post-metal, la torva potenza dello sludge e perfino incursioni nel black metal.
Il primo brano, "A pale wanderer", ricorda abbastanza i Mastodon di "Crack the skye", perlomeno nella prima parte perchè poi si apre ad un atmosferic-heavy molto genere Neurosis/Isis, con momenti quasi lunari ed improvvise frustate aggressive. Un pò ondivago, considerazione che si può estendere all'intero disco, ma discretamente interessante.
"Sepulchre" parte come un pezzo dei Baroness: gran riff e ritmica groovy, cantato orecchiabile, poi si trasforma in qualcosa di maggiormente pesante e torbido alla Conan/Black Cobra, per tornare successivamente al tema iniziale. In questo caso il trasformismo stilistico della band coglie in pieno l'obiettivo ed il risultato. Ciò non accade sempre, ad esempio nella seguente "Passage" che pur essendo formalmente impeccabile a livello strumentale, sembra strutturalmente un pò confusa. Il finale bombastico e spezzacollo quasi thrash metal è comunque notevole.
"Trost" è differente dal resto: blast-beat e vocals isteriche alternati a protuberanze post-metal alla Torche. Presonalmente non mi ha convinto.
Meglio l'incedere liturgico e sofferto di "Hiraeth", con la voce pulita e mormorante, che esplode poi in una botta abrasiva nuovamente con mood Neurosiano. Cattiveria, ferocia e vibrazioni malinconiche ed apocalittiche, gran bel brano. Molto doomy ed ariosa la title-track, con le solite impennate heavy ed un feeling neo-psych di ultima generazione. Pezzo frastagliato, altalenante, pieno di giravolte ritmiche, ben suonato e di forte impatto, ma nuovamente emerge la sensazione di un "collage" musicale non propriamente definito.
L'episodio migliore è forse quello conclusivo, "Lion's blood". Il prologo liquido e mesmerico possiede tratti affascinanti, la crescita lenta e tenebrosa mostra vaghe vibrazioni orientali e mantriche, l'esplosività seguente è brutale e viscerale nel segno del miglior post-sludge che sta prendendo piede negli ultimi anni. Ritmiche martellanti ma anche fluide e cangianti, vocals intense e chitarrismo affilato come un rasoio, pezzo corposo e fantasioso che testimonia la buona qualità del trio canadese.
Ora occorrerà vedere se gli Empress proseguiranno nel loro cammino, che in base a questo primo full-length potrebbe essere interessante nonchè ulteriormente migliorabile. Buon album moderno e trasversale.

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