Da Cremona arriva questa vera e propria cover band degli U2, alias gli SHW, gruppo qui al debutto sulla lunga distanza.
Già dopo poche note dell’iniziale “Broken” non si può fare a meno di notare l’impressionante somiglianza del sound dei lombardi con la band di Bono e soci, il tutto accentuato dal singer Roberto Bonazzoli che fa il verso alla rockstar irlandese, mentre il chitarrista Diego Capelli setta la sua chitarra su un mood che è tradizionale trademark di The Edge.
Il senso di deja-vù è accentuato dalla successiva “Epochal Babel”, forse un filino più liquida e crepuscolare. Solo più avanti si avverte che a band ha anche altre influenze, comunque risalenti all’area british pop/rock di Simple Minds o ai più recenti Coldplay e Keane.
Di certo la raffinatezza non manca a questo disco, il cui titolo “Psychotheque” vuole forse richiamare certe digressioni di stampo psichedelico di pezzi come “Sleepwalker” o certa malinconia vespertina di “Clashemotions”.
“Beyond” tratteggia scenari più oscuri, quasi affini a certa darkwave di inizio anni ’80.
In definitiva un disco che, pur non essendo il voto alto, per ovvie questioni legate alla propria originalità intrinseca, colpisce per lo spessore delle canzoni le quali sono davvero ottime, ricche di feelings. Se apprezzate gli U2 più emozionali questo “Psychotheque” è il disco che fa al caso vostro.
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