A distanza di un solo anno dall'interessante debutto auto intitolato, torna sulle scene, Cetus, creatura ‘spaziale’ nata per volere di Leviathan (Inferno Requiem) e Kassogtha. Il duo ci propone un black metal rozzo e primordiale, ma allo stesso tempo mai sciatto o superficiale, anzi nella loro strenua coerenza e dedizione ad un suono marcio e caoticamente controllato i due riescono a proporre un’opera nettamente superiore al debut, che, come detto, pur essendo molto diretta e semplice, non è per niente banale o posticcia … ‘Khaosmos’ ricalca quasi fedelmente la struttura del debut, ai 4 lunghi pezzi infatti sono stati ‘aggiunti’ intro e outro (evitabilissimi) facendo così in modo da creare un certo trade union tra il suono ‘passato’ e quello attuale. Il nuovo album si configura così come un’opera black metal al di fuori del tempo, che non ha alcun velleità avanguardistica o rivoluzionaria, ma che vuole semplicemente rendere omaggio alla pura essenza di questo elitario stile musicale. Unica concessione alla ‘non tradizione’ è il concept lirico spaziale, dedicato agli infiniti e bui spazi astrali, rivisitato secondo il nobile sentire degli antichi e perciò convogliato ancor di più nel mistero e nell’ignoto più profondo. ‘Khaosmos’ è un’opera d’arte che trova nel misantropismo attitudinale, nell’essenzialità (anche il booklet del cd è un semplice 4 panels … ) e nella ‘non luce’ lirico-musicale la sua concreta manifestazione che soddisferà in pieno i puri amanti di queste sonorità senza tempo … Attitudine, fedeltà e coerenza !
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